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Elly Schlein, il retroscena: terrorizzata dal "maestro" Pippo Civati

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"L'ho scoperta io, Elly Schlein". Così si vantava Pippo Civati, poche settimane dopo le primarie vinte dalla neo-segretaria del Pd, ricordando di quando nel 2015 aveva lasciato i dem in mano a Matteo Renzi per fondare Possibile, proprio insieme alla Schlein. Progetto velleitario, ma non è mai detta l'ultima. Siccome a sinistra gli amici si trasformano molto spesso in nemici, e viceversa, oggi il Kennedy della Brianza rischia di essere lo spauracchio di Elly. Altro che "il maestro". Secondo Repubblica, infatti, Civati sarà uno dei candidati del partito di sinistra-sinistra che contenderà i voti al Pd alle prossime Elezioni europee del 2024. Per quanto l'immagine possa suscitare qualche ilarità, infatti, la sfida si giocherà sul filo dei voti e in quelle urne la Schlein potrebbe perdere definitivamente la sua leadership in caso di risultato deludente. La partita si gioca ora, con la scelta non facile di capilista e candidati. Un puzzle sempre più simile a un rompicapo.

Ricapitoliamo: la Schlein dovrà far fronte alle rinunce di alcuni nomi pesanti, da Giuliano Pisapia a Massimiliano Smeriglio. Proprio quest'ultimo "sarebbe pronto a correre nella lista degli eco-pacifisti che Alleanza Verdi-Sinistra sta preparando", anticipa Repubblica definendo questo soggetto "una spina nel fianco per Schlein". Sulla carta, sarebbe la versione italiana del movimento spagnolo Sumar.

 

Non è un caso che la leader Yolanda Díaz Pérez.nei prossimi giorni sarà sia alla Festa dell'Unità di Ravenna (mercoledì, insieme alla Schlein e ad Andrea Orlando) sia al festival rossoverde Visionaria a Roma alla Garbatella (venerdì). Gli eco-pacifisti candideranno dunque Civati (al Nord), Smeriglio (al Centro) e Nichi Vendola (al Sud), in nome di un programma che promette scintille rispetto alle parole d'ordine più "sobrie" del Pd formato Bruxelles. 

 

 

 

Se la Schlein dovesse scendere sotto il 22/23% sarebbe considerata una sconfitta, sottolinea ancora Repubblica. Per questo c'è una corsa disperata a trovare big disposti a metterci la faccia e raccogliere voti preziosissimi. Si parla di  una possibile candidatura del governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, sconfitto alle primarie e nominato presidente del partito. Ha detto no il governatore pugliese Michele Emiliano, così come Lucia Annunziata, che era data come possibile capolista al Sud: al suo posto il favorito ora è il sindaco di Bari Antonio Decaro. Assai probabile la conferma di Pina Picierno, ormai una colonna del Pd all'Europarlamento. Ancora indeciso Nicola Zingaretti, ex segretari ed ex governatore del Lazio: proprio l'incertezza sul risultato finale dei dem lo starebbe trattenendo dallo scendere in campo. Il rischio-flop, evidentemente, è molto alto.

 

 

 

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