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Generale Vannacci da Crosetto, indiscreto: "Cos'ha chiesto"

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Si è detto "molto soddisfatto" del faccia a faccia con Guido Crosetto. Ma secondo un indiscreto di Repubblica, l'incontro tra il generale Roberto Vannacci e il ministro della Difesa, il primo a criticarlo per il suo controverso libro Il mondo al contrario, non è stato tutto rose e fuori. Il militare si è presentato nell'ufficio di Crosetto in borghese, e si è sentito ribadire la tesi iniziale: gli alti ufficiali hanno un ruolo di garanzia e ogni loro intervento sulla scena pubblica rischia di creare un danno di immagine all'intero apparato. Anche perché il diretto interessato assicura che "non tacerà" e che continuerà a presentare il suo volume e le sue tesi in giro per l'Italia, e anche oltre confine, oltre a chiedere il reintegro.

Il destino del generale resta assai spinoso. Da un lato ci sono i regolamenti interni (da interpretare), dall'altro il messaggio da mandare all'opinione pubblica e la volontà di Crosetto di non trasformare Vannacci in "un martire", vittima della censura.

 

 

 

Al momento resta valido l'avvicendamento deciso lo scorso 21 agosto, con il generale sostituito al comando dell’Istituto geografico militare di Firenze (ruolo che molti già consideravano una sorta di "punizione"). Nel frattempo però se possibile il caso è montato ulteriormente, alla luce delle incredibili vendite registrate dal libro autoprodotto, con Vannacci che per questo ha già stretto un accordo con un editore ufficiale e che sta riscuotendo consensi politici sempre più importanti a destra, a partire da Gianni Alemanno e anche dalla Lega.

 

 

 

Secondo Repubblica, a creare scompiglio ulteriore potrebbe arrivare la riforma interna "che permetterà alle forze armate e alle forze di polizia a ordinamento militare di formare dei sindacati, e sarà un passaggio epocale: fino a cinque anni fa ai militari era infatti vietato iscriversi a un’organizzazione sindacale e se le cose sono cambiate è grazie soprattutto a una sentenza della Corte Costituzionale". Il timore è che tutto questo possa minare il senso di gerarchia dei militare e determinare un "fuoco amico" sull'onda delle uscite di Vannacci, generale che il quotidiano diretto da Molinari definisce "una variabile impazzita difficile da contenere". 

 

 

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