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Buzzi, il libro che fa tremare la sinistra: "Il mio telefono squillava ogni secondo"

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"Nelle mie coop non è stato trovato nessun reato, nessun omesso versamento": l'ex ras delle cooperative romane Salvatore Buzzi si toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo essere uscito dal carcere di Catanzaro. "Sto pagando per essermi fatto corrompere da quella sinistra che mi ha utilizzato e non mi vuole più sentire", ha detto in un’intervista esclusiva a L’Identità, il giornale diretto da Tommaso Cerno.

Buzzi ha rivelato che la sinistra avrebbe lucrato sui migranti: "Ho dato dei soldi, ho corrotto qualcuno, ci può stare. Tante corruzioni me le hanno addossate perché ho assunto delle persone su segnalazione dei politici di sinistra. La mia casa madre era quella. Quando servivo il mio telefono squillava ogni secondo...". Buzzi è uno dei nomi più noti dell’inchiesta che sconvolse Roma, Mondo di Mezzo, che mise sotto i riflettori della magistratura il sistema delle cooperative e i suoi rapporti con la politica. Ora ha deciso di dire la sua. E lo farà anche in un libro scritto insieme a Umberto Baccolo, di Nessuno Tocchi Caino, dal titolo "MafiaCapitale - La gara Cup del Pd di Zingaretti", edito dalla Bussola editrice.

 

 

 

Parlando dell'arresto da parte dei Ros a Lametia Terme e della scarcerazione avvenuta nei giorni scorsi per un errore formale, Buzzi ha spiegato: "Ero in comunità per curarmi dall’alcolismo dovuto alla depressione, non potevo essere arrestato". Per la Cassazione, come spiega il Giornale, si è trattato di un incidente di esecuzione: l'ex ras avrebbe fatto undici mesi e sei giorni di ingiusta detenzione. Infine, tornando a puntare il dito contro la sinistra, Buzzi ha detto: "Gente di sinistra che è cresciuta con me non ha detto nulla sulle accuse di mafia. In questo modo avrebbero pure aiutato Pignatone a non fare una bruttissima figura".

 

 

 

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