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Ponte sullo Stretto, il Pd si spacca: chi attacca Schlein, Salvini se la ride

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Il Partito democratico riesce a spaccarsi anche su un ponte, quello sullo Stretto. E succede proprio mentre la segretaria Elly Schlein chiude i preparativi per la manifestazione dell’11 novembre. L'obiettivo? "Dimostrare che c’è un’altra Italia". Eppure le priorità dei dem dovrebbero essere altre. E tutte interne. Quella sullo Stretto è l’ennesima testimonianza della "totale inesistenza politica del partito siciliano", denuncia Antonio Rubino, componente della direzione nazionale Pd. È lui, come riportato dal Tempo, a spiegare che "l'apertura di una nuova stagione politica in Sicilia accompagnata da un nuovo gruppo dirigente non sia più rinviabile".

Da qui la stoccata alla leader: "Farebbe bene a occuparsene per evitare imbarazzi come quello di queste ore amplificato dalle dichiarazioni di 'traduttori' del suo pensiero che forse farebbero meglio a tacere". Il riferimento è a uno dei big del Pd siciliano, Antonello Cracolici, che ha riferito: "Il Ponte sullo Stretto se si fa è un’opportunità, parliamo, alla fine, di una strada e una strada non è né di destra né di sinistra, non ci può essere ideologia". 

 

 

Parole che hanno scatenato il fuoco amico, con i dem sempre più divisi sul da farsi. A scagliarsi contro Cracolici, anche il Pd di Messina: "Le sue parole di sicuro non rispecchiano la posizione di assoluta e ferma contrarietà alla costruzione della mega opera assunta dal Partito nazionale e a livello regionale e locale. Il Ponte è solo un’opportunità per Matteo Salvini e per la Lega di fare propaganda elettorale sulla pelle dei siciliani". Discorso simile a quello di Schlein che denunciava: "Il ponte sullo Stretto? Un progetto costosissimo, dannoso, anacronistico". A questo punto viene da pensare che i compagni dovrebbero mettersi d'accordo. Altrimenti le defezioni sono scontate.

 

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