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Azione, un terremoto: chi lascia Calenda a poche ore dall'assemblea

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Un terremoto dentro Azione, poche ore prima dell'assemblea che sancirà il "nuovo corso" del partito (o partitino) di Carlo CalendaIl Messaggero la definisce "una scossa del decimo grado della scala Mercalli", e pazienza se si tratti "solo" della federazione irpina.

Il segretario provinciale Giovanni Bove, la segretaria Maria Rusolo e pezzi consistenti di Azione hanno deciso di dimettersi. Tra poche settimane ci sarà il congresso e l'impressione è che mezzo partito sia in fuga. "Con me via la metà degli iscritti", annuncia Bove. Al di là delle ripercussioni locali, è un sintomo di particolare agitazione dentro alla seconda metà del fu Terzo Polo, con possibili travasi in direzione Italia Viva, da Matteo Renzi.

 

Calenda, per il momento, fa spallucce e anzi rilancia la sfida all'ex premier. "Con Renzi abbiamo chiuso da maggio. Il Terzo Polo nella sua forma con Italia Viva non ha preso forma per volontà di Renzi, lo farà con i tanti di Italia Viva che vogliono invece andare avanti in questo percorso. Non andremo alle Europee con Iv e ci rivolgeremo ad altri partiti e movimento che militano all'interno dell'Alde". Quanto alle decisioni della giunta per il regolamento del Senato sulla decisione di Iv di cambiare il nome del gruppo escludendo la denominazione "Azione", Calenda osserva: "Non me ne importa nulla. Per me i gruppi sono già sciolti, il rapporto politico con Iv è sciolto ma non è sciolta l'esigenza di costruire una forza riformatrice, questo mi importa moltissimo".

 

"Oggi - prosegue Calenda a margine dell'Assemblea di Azione - noi facciamo la nostra assemblea, ma è anche un punto di contatto con esponenti della maggioranza e con il resto delle opposizioni. E' il lavoro che facciamo sempre quello di cercare di far sedere attorno a un tavolo per parlare di problemi concreti, dal salario minimo alla sanità, perché la politica non può essere solo rumore dell'uno contro l'altro. L'Italia è in una condizione difficile, il mondo è in fiamme e non possiamo farlo. Oggi riparte anche ufficialmente il lavoro del Terzo Polo, riparte con Elena Bonetti, Ettore Rosato e tanti altri che incontreremo qui".

 

Non è un caso che Calenda nomini due big in rotta con Renzi. "C'è un partito che ha già fatto tutti i congressi, li sta rifacendo per la seconda volta e che si misura una classe dirigente di novecento amministratori, alcuni vengono dal Pd altri dalle liste civiche, altre ancora dal centrodestra - rivendica ancora Calenda -. Ma questo è un posto dove le persone possono stare insieme: può stare insieme la Carfagna con Richetti, posso stare insieme io con Enrico Costa. Anche se veniamo da storie politiche diverse".


 

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