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Salvini a Firenze. "Nardella? Caduta di stile. Tajani? Sbaglia sulle alleanze"

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A Firenze arriva Matteo Salvini, animatore con la Lega dell'evento Free Europe, organizzato dal gruppo Identità e democrazia del Parlamento europeo. "Oggi c'è il primo partito di Francia, di Olanda, di Austria, del Belgio, il secondo partito di Germania e un partito di governo italiano. Non siamo un cantiere nero, anzi c'è un'onda blu. I dati ci dicono che oggi siamo la quarta forza politica al Parlamento europeo. L'obiettivo è di arrivare ad essere la terza, ed essere determinanti. Offriamo il nostro contributo". Queste le prime parole di Salvini a margine dell'evento: una risposta alle accuse degli ultimi giorni, della stampa di sinistra ma anche del sindaco Pd di Firenze, Dario Nardella, che ha chiamato la città alla mobilitazione contro l'evento.

Dunque, nel mirino del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ci finisce direttamente Nardella: "Io sono per il confronto. Mi spiace che un sindaco che rappresenta tutti i cittadini di Firenze si permetta di dire chi può visitare i musei italiani e chi no. È stata una caduta di stile", ha aggiunto in riferimento al caso degli Uffizi. "La nostra idea è diversa da certa sinistra rabbiosa che vuole decidere chi può visitare i musei", ha rimarcato.

Nel mirino del leghista c'è anche Antonio Tajani: "Sbaglia a dire che non si alleerà mai con Afd e con Marine Le Pen". E ancora: "Mi spiacerebbe che qualcuno di centrodestra preferisse la sinistra ad alleati di centrodestra - ha aggiunto -. Io posso dire che chi sceglierà la Lega in Europa sceglie l'alternativa a sinistra. Quindi rinnovo l'invito al centrodestra in Italia a essere unito in Europa, poi non posso imporre niente controvoglia a nessuno".

Infine, la stoccata contro Paolo Gentiloni, dopo le sue recenti dichiarazioni: "Leggevo l'intervista di oggi a Gentiloni che già prepara il rinnovo dell'inciucio popolari-socialisti. Oggi presentiamo agli italiani e a tutti gli europei un'idea diversa di Europa dove non si discute del rientro del deficit, del debito, ma di lavoro, benessere, diritto a salute e casa. L'Europa dei diritti contro l'Europa dei tagli, dei Soros". "Se qualcuno vuole preferire a inciuciare coi socialisti lo faccia, non posso mica impedirglielo", conclude Matteo Salvini.

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