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FdI accusa M5s e Pd: "Vitalizio ai colleghi condannati"

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"Dove è finita la presunta superiorità morale del Pd? E il giustizialismo dei Movimento 5 Stelle che dovevano aprire il parlamento come una scatoletta per tagliare ogni privilegio ai politici onesti? Figuriamoci a quelli che avevano rubato...". A chiederselo, stupefatto, è Francesco Ventola capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale della Puglia. E proprio qui ha assistito a quella che definisce "una delle pagine più buie". Il tutto è accaduto nella notte della seduta del Bilancio, dove - "convinti da un ottimo giurista e da un magistrato in aspettativa - pure la tanta osannata 'onestà-onestà-onestà' ha preso altre vie. Quelle del potere". 

Il caso denunciato da Ventola è il seguente: "È stato bocciato un articolo del disegno di legge del bilancio 2024 che prevedeva 'l'esclusione dell'erogazione del vitalizio per i consiglieri regionali condannati in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione anche in caso di pena condonata per effetto dell'indulto'. L'amarezza è ancora più grande perché l'emendamento era stato approvato in commissione Bilancio anche da quei colleghi e partiti della maggioranza che in aula hanno votato contro. E hanno votato contro l'eliminazione di un privilegio che oggi non c'è più: il vitalizio è stato abolito nel 2012, proprio perché un privilegio e non un diritto del 'consigliere lavoratore', e quindi la stragrande maggioranza dei miei colleghi di oggi non lo prenderà, giustamente". Peccato però che "continueranno a prenderlo tutti quegli ex consiglieri regionali che sono stati arrestati, indagati, imputati, condannati in maniera definitiva (anche se la pena poi è stata condonata per indulto) per aver compiuto reati contro la Pubblica Amministrazione". Tradotto: tutti coloro che "avevano rubato e tradito un mandato elettorale nella maniera più bieca e vergognosa".

 

 

E in tutto ciò dem e grillini cosa fanno? Semplice, "dai loro banchi è arrivata una lezione non di garantismo, ma di buonismo all'ennesima potenza che nasconde ben altro. Un fine giurista con la complicità di un 'grande' magistrato ci hanno spiegato che il politico che ruba soldi pubblici, i soldi dei pugliesi, è giusto che una volta 'rieducato' mantenga il diritto ai privilegi. Che dire, complimenti a tutti coloro che ci puntavano il dito contro non i condannati, ma addirittura gli indagati: a cominciare dal Movimento 5 stelle, dove c'è chi ha persino votato a favore dei politici ladri e corrotti, per finire al presidente 'magistrato' Michele Emiliano". 

 

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