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Beppe Grillo, "cambiamo il calendario". Rivolta di FdI

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Modificare il calendario gregoriano. E' l'ultima bizzarra crociata di Beppe Grillo, che sul suo blog lancia la proposta facendo imbufalire anche Fratelli d'Italia.  "13 mesi di 28 giorni, per avere semestri di durata uniforme e 'per facilitare la contabilità delle aziende' - scrive su X il presidente dei senatori di Fdi Lucio Malan -. Ignora che i semestri hanno durata diversa perché il tempo tra solstizi ed equinozi non è uguale. Ma certamente gli piace un calendario che taglierebbe radici storiche, culturali e religiose. Chi taglia le radici vuole abbattere l'albero".

Tredici mesi di 28 giorni, con quattro settimane ciascuno, composte da sette giorni. L'ultimo giorno del 2023. Il fondatore del Movimento 5 Stelle rispolvera una proposta formulata in origine alla fine del XIX secolo dallo studioso francese Auguste Comte. Riformare il calendario per renderlo più semplice. "Da secoli, il modo in cui percepiamo e organizziamo il nostro tempo e' legato al calendario gregoriano, un modello di oltre 400 anni fa, che si rifaceva a sua volta ad un antico schema di 2000 anni, noto come calendario giuliano", scrive il fondato del Movimento 5 stelle sul suo blog. "L'obiettivo principale del calendario gregoriano, istituito sotto l'autorità papale, era quella di ripristinare una continuità nella misurazione del tempo risalente all'era paleocristiana circa dodici secoli prima".

"Oggi, siamo dunque ancorati ad uno schema anacronistico, nato sotto una società prescientifica, teocratica, con un'economia feudale, che non semplifica affatto le nostre vite - lamenta -. I nostri semestri hanno la stessa durata solo negli anni bisestili, l'anno non si suddivide mai equamente in trimestri, i mesi sono irregolari, e ne' l'anno ne' i mesi possono essere suddivisi regolarmente in settimane. Alla luce di tutti questi deficit sorge dunque una domanda: perché il nostro calendario non dovrebbe essere modificato?"

"L'idea del calendario fisso fu accolta con entusiasmo dal congresso americano - sostiene Grillo -. Nel 1928, l'imprenditore George Eastman ne istituì l'uso presso la sua Eastman Kodak Company, dove fu utilizzato fino al 1989. Il fondatore della Kodak, nel 1926, scriveva 'Gli uomini d'affari dipendono sempre piu' dai registri contabili e statistici per il corretto svolgimento dei loro affari. Diventa quindi sempre più importante che i periodi di tempo, che costituiscono la base di tutte le registrazioni, siano invariabili. Le variazioni nella lunghezza del mese causano le maggiori difficoltà agli affari. C'è una differenza dell'11% tra la durata di febbraio e quella di marzo. C'è una differenza maggiore tra il numero di giorni lavorativi, e i giorni lavorativi sono il fattore importante nell'industria. C'è una variazione da 23 giorni lavorativi a febbraio, a 27 a marzo, ovvero una differenza del 17%. Se, ad esempio, la produzione o le vendite di un'azienda fossero uniformi durante tutto l'anno, i rapporti mensili mostrerebbero [variazioni] e ovviamente il manager ne avrebbe un'impressione fuorviante. Tutti i confronti mensili sono sconvolti da questa variazione ed è oneroso apportare le modifiche necessarie. Poiché durante l'anno vi sarebbero tredici pagamenti mensili invece di dodici, ci sarebbe una rotazione del denaro più rapida; lo stesso volume d'affari annuo potrebbe essere gestito con meno soldi'".

"Molte organizzazioni e studiosi hanno valutato i benefici che porterebbe un calendario di 13 mesi - sostiene -: Eliminerebbe la confusione causata da mesi con numeri di giorni variabili, semplificando la gestione del tempo, il budget e la pianificazione per individui, aziende e organizzazioni. Con ogni mese composto da quattro settimane di 7 giorni sarebbe più semplice pianificare e coordinare le attività locali, nazionali e globali. Gli anni bisestili sarebbero facilmente gestiti aggiungendo un singolo giorno in più alla fine dell'anno invece del sistema attuale in cui viene aggiunto un giorno in più a febbraio. Le aziende trarrebbero vantaggio per la rendicontazione finanziaria, l'elaborazione delle buste paga e la gestione dell'inventario.Ci sarebbe infine una armonizzazione delle festività: il giorno extra aggiunto come festività alla fine dell'anno porterebbe una giornata universale di festa, contro ogni tipo di discriminazione religiosa e promuovendo l'unità globale. Le Nazioni Unite, organizzazioni, attivisti, intellettuali hanno sostenuto da sempre l'idea del calendario di 13 mesi, scontrandosi con ideologie ancorate al passato.Con la velocità con cui la tecnologia sta correndo verso il futuro, forse è arrivato il momento di rispolverare un po' il nostro calendario".

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