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Pd, Daniele Nahum lascia il partito sulla parola "genocidio"

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Il consigliere comunale del Partito democratico ed esponente della comunità ebraica di Milano, Daniele Nahum, ha annunciato ieri durante il Consiglio comunale che lascerà il partito in polemica con la scelta di alcune frange del Pd di usare la parola genocidio per descrivere ciò che accade a Gaza.

«Annuncio in questa aula che la mia esperienza all’interno del Pd è conclusa», ha detto. «Lo dichiaro senza risentimento anche con gratitudine verso questa comunità politica che ha accompagnato la mia vita per dieci anni. Hanno pesato diverse ambiguità sulla politica estera e il clima che si è prodotto in vari ambienti della sinistra dopo il 7 ottobre».

 



Perla Lega quello del consigliere Nahum è «un gesto coraggioso», che lancia un monito pesante al partito di Elly Schlein. «La sinistra si è davvero posizionata al fianco delle frange più estreme dell’islamismo politico?», ha dichiarato il capogruppo della Lega al Comune di Milano Alessandro Verri. «L’abbandono di Nahum», ha aggiunto, «dimostra come la sinistra non sia chiara sulla posizione politica nei confronti degli attacchi di Hamas contro Israele. Un macigno che apre una riflessione a livello nazionale».

 

 

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