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Normale di Pisa, Bernini: "Lo stop al bando con Israele? Le università non si schierano"

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“Profondamente sbagliata”: così la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha commentato la richiesta avanzata dalla Normale di Pisa di riconsiderare il bando di ricerca in collaborazione con Israele. “Le università – ha spiegato la ministra al Tg1 - non si schierano con una parte o con l'altra, le università non entrano in guerra. L'università ha un'arma potentissima, la ricerca scientifica, la formazione, che è un'importante e potente arma di pace".

"Le università - ha sottolineato ancora la Bernini - sono luoghi dove si può esprimere qualsiasi opinione, anche la più radical, con un unico limite, imprescindibile e invalicabile: no violenza". Secondo lei, “la situazione è delicata perché una minoranza, molto rumorosa, vuole confondere le critiche, anche legittime alle politiche di Netanyahu, con Israele e il popolo israeliano. Sono due cose diverse e chi le vuole confondere rischia di entrare in una dimensione di antisemitismo o di sentimento anti-occidentale".

 

 

 

A criticare la presa di posizione della Normale anche l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi: “Anziché ribadire il valore della libera ricerca scientifica, costruire ponti e indicare la strada della diplomazia, la Normale sceglie la strada della bassa strumentalizzazione politica, del boicottaggio e della partigianeria, umiliando il proprio prestigio e rinnegando la propria storia secolare. Davvero una pessima caduta di stile e una brutta pagina per l'Ateneo. Mi auguro una marcia indietro sulla decisione".

 

 

 

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