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Bersani, fango su Meloni: "Il codice del linguaggio dello squadrismo"

Andrea Carrabino
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Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del fascismo. Ovviamente nessuno lo ha incontrato in prima persona, ma le storie che ci spacciano sono talmente numerose che sembra di percepirlo come reale: si trova in mezzo a noi e, da un momento all'altro, è pronto a colpire. A prendere il potere. A riportare indietro l'orologio della Storia. 

Francia, Germania, Stati Uniti e, ovviamente, Italia - stando alle narrazioni - dovrebbero difendersi dalla minaccia di una destra presentata quasi come fosse eversiva. Un’onda nera che presenterebbe in ogni Paese gli lo stesso minimo comune denominatore: "Il nazionalismo su basi etniche, la modernità come deriva morale, il negazionismo su clima, vaccini e fascismo del '900, il corporativismo, la semplificazione del potere su un esecutivo plebiscitario", sostiene Pierluigi Bersani in un'intervista a La Stampa. E non importa se queste parole trovano riscontri nella realtà: l'obiettivo è far paura e far nascere una necessità, quella di una sinistra che possa "difenderci". Insomma, loro sanno bene cos'è meglio per noi.

Bersani è rimasto ai tempi in cui tentava di scalzare, fallendo sistematicamente, Silvio Berlusconi. La matrice è sempre la stessa: da Cavaliere nero a dark lady è più breve di quanto si immagini. E anche il rischio è sempre lo stesso: autocrazia, dittatura, compressione dei diritti. Poi, certo, ora si parla papale papale anche di "fascismo", insomma si alza l'asticella sino a dove, ai tempi del Cav, non si osava volare. L'ex segretario del Pd, sempre nel colloquio con La Stampa, non ha il minimo dubbio nell'etichettare Meloni come l'erede designata dei un regime già sconfitto dalla storia. "Questa destra - spiega il dem - ha una caratteristica tutta italiana: la rivincita. Un filo post-fascista e neo-missino che ha bisogno di una rivincita storica, per cui non si inchina alla Costituzione antifascista, ma - aggiunge Bersani - cercherà un nuovo inizio col premierato". Eccolo, l'allarme democratico. Eccola, la democratura, lo spettro che si aggira in Italia.

 

 

Le accuse sono pesanti: fascismo, totalitarismo, violenza. Non sono ammesse altre possibilità. Si è colpevoli a prescindere, almeno secondo Bersani. "La caratteristica unica della nostra destra è l'aggressività e il vittimismo, fino allo sfiorare nel ridicolo. Se la prende con una frase sbagliata, e sull'aggressione di un deputato in Aula - il riferimento è alla vicenda del grillino Donno - dichiara che la colpa è sua perché ha provocato con il tricolore. Senza nemmeno rendersi conto che questo è sempre stato il codice di linguaggio dello squadrismo", conclude Bersani gettando definitivamente la maschera. E continuando a fomentare quel rischio democratico al quale, forse, non crede nemmeno lui. 

 

 

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