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Elsa Fornero sente parlare di tasse ed esulta: "Evviva!", l'ultimo sfregio agli italiani

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"Viva i sacrifici e Giorgetti". Basterebbe il sintetico titolo del Foglio al colloquio con Carmelo Caruso per esporre l'Elsa Fornero-pensiero. O ancora prima: tasse, tasse, tasse. Con una spruzzata di lacrime. 

L'ex ministra del Welfare del governo Monti che regalò agli italiani la più odiata riforma delle pensioni di sempre con codazzo di migliaia di esodati al quotidiano diretto da Claudio Cerasa fornisce delle perle grazie alle quali, immaginiamo, Matteo Salvini e Giorgia Meloni potrebbero fare campagna elettorale per mesi. Forse anni. 

A spaventarla, spiega, non sono gli spettri dei sacrifici adombrati dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ma "una politica irresponsabile e sleale. Mi spaventa perdere un ministro che parla chiaro". E la Meloni? "Un premier non fa sapere alla stampa, come ho letto, il 'fastidio', ma chiama il suo ministro. C'è una Meloni che ha una postura europea e poi un'altra, l'italiana. A me continua a piacere l'europea". Almeno quella. 

Nel nome del rigore, se la prende anche con la sinistra ma solo con quella "immatura", che "vuole aumentare la spesa pubblica senza preoccuparsi del debito. La sinistra non è immune dal populismo. Si può ritenere matura una sinistra che per attaccare Meloni usa le frasi del miglior ministro di Meloni?". 

 

Dopo aver chiesto a Giorgetti di dare prova di coraggio ("Continui!") si rivolge agli italiani: "Sono meno sciocchi di quanto crede la politica. Apprezzano chi sa essere trasparente, chi rispetta gli accordi presi" e la parola "sacrifici" non li spaventa. D'altronde, ricorda, è un tema caro alla destra e a Winston Churchill...

Chiede poi alle banche di fare "un passo in avanti" sugli extraprofitti, destinandone parte ad attività solidali e dire al governo: 'Ci siamo, questa è la nostra parte'. Cosa c'è di più solidale?". 

Quindi la confessione commovente: "Mi capita di essere fermata per strada e mi sento dire: 'Professoressa, grazie, aveva ragione. Ho capito, erano scelte inevitabili". 

 

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