Piero Fassino minacciato da un consigliere del Pd: "Ad ammazzarlo non si fa peccato"

venerdì 16 maggio 2025
Piero Fassino minacciato da un consigliere del Pd: "Ad ammazzarlo non si fa peccato"
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Piero Fassino minacciato di morte da un consigliere comunale del Partito democratico di Cagliari. Si chiama Davide Carta e ha postato un commento scioccante sotto a un post che attaccava duramente il politico piemontese. Tutto è iniziato con Carlo Augusto Melis-Costa, attivista e figura molto nota nei circuiti culturali cittadini, che su Facebook ha lanciato un'invettiva pesante contro Fassino. Il motivo? Il mancato omaggio alla Camera alle vittime di Gaza: "L’impronunciabile Fassino, uomo ormai fuso con la poltrona politica consumatore abusivo di ossigeno".

Un pensiero duro, che assume connotati preoccupanti andando a spulciare nei commenti sotto il post. "Ad ammazzarlo non si fa peccato”, ha scritto Davide Carta. Una frase lapidaria, diretta, asciutta. Senza nessuna ironia. Una volta che il post è diventato virale, il consigliere dem ha provato a metterci una pezza: "A chi oggi mi chiede conto di quelle parole, rispondo con la coerenza di una storia politica lunga quarant’anni, che affonda le radici nel cattolicesimo democratico e si sviluppa nell’area democratico-progressista. Una storia che testimonia il mio rispetto incondizionato per la vita umana, a prescindere dalla nazionalità, dal credo o dal ruolo politico. Essere dalla parte dei diritti umani non è una posizione ideologica, è un dovere morale e civile. Io sono, e sarò sempre, dalla parte della pace, del dialogo e della giustizia. Non tutti, purtroppo, possono affermare lo stesso".

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E ancora: "In un momento storico in cui nessuna forza politica, né di destra né di sinistra, dovrebbe avere esitazioni nel condannare con fermezza ogni forma di violenza sistematica, la scelta di non partecipare a un gesto simbolico di memoria e rispetto per le vittime di un conflitto così drammatico suona come un atto di rimozione e negazione". Il suo, ha spiegato carta, è stato "un commento dai toni volutamente surreali e iperbolici, tratto da un vecchio adagio milanese che usava sempre un mio vecchio capo, per sottolineare l’assurdità di una simile posizione. E ovviamente mi dispiace che il mio commento sia stato travisato e chiedo scusa".

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