Roberto Gualtieri, Virginia Raggi insiste: "Giustifichi i soldi"

di Francesco Storacesabato 17 maggio 2025
Roberto Gualtieri, Virginia Raggi insiste: "Giustifichi i soldi"
3' di lettura

Virginia Raggi non molla e vuole che il sindaco Gualtieri dia sufficienti spiegazioni – sinora ignote – sulle spese sostenute per la manifestazione “per l’Europa” dello scorso mese di marzo. Ancora meglio: è evidente che l’esponente M5S teme che l’indagine (che pure è stata aperta sia dalla Corte dei Conti che dalla procura della Repubblica e non si ha ancora notizia degli sviluppi) possa essere insabbiata e torna alla carica con un nuova memoria depositata proprio presso la magistratura contabile. Insomma, in Campidoglio non devono illudersi. Virginia Raggi, in questa azione, si muove assieme ai consiglieri dei Municipi Roma IV, VI e XV Stefano Rosati, Laura Arnetoli e Irene Badaracco del M5S, e le consigliere dei Municipi Roma V e IX Monia Medaglia e Carla Canale della Lista civica Raggi (e va detto che stupisce l’assenza di altri esponenti capitolini del Movimento).

Comunque l’intento è chiarito in una nota molto esplicativa: «Abbiamo atteso qualche settimana per ottenere ulteriori documenti e atti che, come pure era stato affermato da un rappresentante del sindaco nella Commissione trasparenza del 21 marzo, attestassero l’esistenza di un’ordinanza del sindaco che sanciva il pubblico interesse giustificando così la spesa di oltre 375mila euro di soldi dei cittadini romani per finanziare l’evento di piazza del Popolo». Ma – denunciano i firmatari della nuova memoria integrativa – «non è spuntata fuori nessuna ordinanza né vi sono atti di giunta che supportano quella tesi: ad oggi, pertanto, la spesa (che include anche trasferte e hotel per alcuni personaggi dello spettacolo che si sono alternati sul palco) appare decisa totalmente da segretari e dirigenti comunali. Ad aggravare il quadro, il confronto con lo stesso evento che si è svolto a Bologna qualche giorno dopo: costato solo 20 mila euro e finanziato integralmente da privati!».

Senza giri di parole, Raggi e i suoi affermano che non smettono di volerci vedere chiaro. Nella nuova nota trasmessa alla Corte dei Conti c’è ulteriore materiale, dopo la prima denuncia successiva alla manifestazione tanto strombazzata. I consiglieri firmatari del nuovo esposto hanno fatto richiesta di accesso agli atti presso il Campidoglio, sollecitando trasparenza sulle spese compiute. E hanno riscontrato diverse anomalie. Il Comune di Roma, attraverso suoi dirigenti, afferma di aver agito su impulso – mai chiarito né formalizzato – del sindaco e a seguito di mozioni approvate dall’assemblea capitolina, nessuna delle quali però parlava della manifestazione di metà marzo. Eppure fu annunciata un’ordinanza di Gualtieri con la volontà di riconoscere un interesse pubblico alla manifestazione. Però, hanno scoperto gli esponenti pentastellati e della lista civica Raggi, non è stato assunto nessun atto amministrativo per formalizzare l’interesse pubblico all’iniziativa.

"Troppo di destra". La sinistra romana vuole cancellare pure via Nazionale

Non sappiamo se sia il risultato di una seduta di autocritica collettiva, magari perfino con un occhio inconfessato alla...

E in linea con quanto più volte stabilito dalla Corte, nella nuova memoria, i firmatari sottolineano che «la formalizzazione dell’interesse pubblico è un processo giuridico e amministrativo con cui una pubblica amministrazione riconosce e rende esplicito che una determinata azione risponde a un interesse collettivo rilevante, superiore rispetto a interessi privati o particolari. (...) Tuttavia, non è sufficiente che l’interesse pubblico sia solo dichiarato: deve essere formalizzato attraverso atti specifici e motivati per rendere noto tale interesse alla collettività, garantendo trasparenza e permettendo a terzi di conoscere e controllare le motivazioni e i fondamenti dell’azione dell’ente, dare certezza giuridica all’interesse pubblico perseguito e motivare le decisioni amministrative che possono incidere su diritti privati». Ebbene, a quanto tornano a denunciare Raggi e i suoi colleghi, tutto questo non è avvenuto stando alla documentazione reperita in Campidoglio. Ora toccherà nuovamente alla Corte dei Conti. Non si potrà far finta di niente.