Pd, ultima spiaggia: Ricci cerca voti in barca (e fa piangere i bambini)

di Pietro Senaldilunedì 4 agosto 2025
Pd, ultima spiaggia: Ricci cerca voti in barca (e fa piangere i bambini)
4' di lettura

Dopo la bufera giudiziaria, la tempesta meteorologica. La campagna elettorale dell’aspirante governatore delle Marche per il centrodestra non riesce a decollare; anzi non riesce a salpare, visto che il pezzo forte è “Ricci on the beach”, il tour che l’ex sindaco di Pesaro sta facendo sulle spiagge. Candidato bagnato, candidato sfortunato: quello appena passato è il secondo fine settimana su due nel quale la pioggia si è messa in mezzo, facendo saltare qualche tappa del suo giro elettorale. Dove l’europarlamentare dem è invece riuscito a sbarcare non è andata molto meglio.

Il tapino, dopo aver raggiunto la riva remando ramingo sulle trionfali quanto stonate note di Seven Nation Army (l’arcinoto po-po-po “inno” dell’Italia vincitrice dei Mondiali 2006) distribuiva pacchetti di patatine ai bambini, per ingraziarsi le mamme votanti. Una sorta di Achille Lauro dei poveri, inteso come l’armatore e non il cantante. Si vocifera, ma sono malignità, che l’aiuto umanitario all’infanzia marchigiana abbia provocato scene di pianto balneare tra i piccoli che non sono riusciti ad aggiudicarsi l’agognata merendina, causa la scarsità di provviste elettorali di cui si era dotato il candidato. È andata così a Civitanova, Porto Recanati e Porto Potenza.

Matteo Ricci dalle Marche dichiara guerra a Israele

Ma come è brillante Matteo Ricci. Un paio di giorni dopo aver ottenuto da Giuseppe Conte il permesso di candidars...

IGNORATO
Fallimentare anche la sortita di don Matteo sul riconoscimento da parte della Regione Marche dello Stato di Palestina, nel caso di una sua vittoria. Il Corriere Adriatico e Il Resto del Carlino delle Marche non ne hanno fatto parola. «Ne spara una al giorno e ormai qui non se lo fila più nessuno», spiegano i consiglieri locali del centrodestra, alludendo al fatto che chi conosce bene l’uomo sa dosare il peso leggero delle sue parole e tende a non prenderlo sul serio. Come è scivolata via senza lasciare traccia anche l’altra promessa del candidato, quella di piantare un albero per ogni marchigiano, quando da sindaco e presidente della Provincia non lo ha fatto neppure per ogni pesarese nato; anzi, ha messo a bilancio le spese per il mega casco di Valentino Rossi in piazza, un autentico ecomostro, come fondi perla riqualificazione del verde pubblico. Illuminante a riguardo la reazione dell’avversario di Ricci, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, che ha lasciato cadere la proposta sulle Marche paladine dello Stato Palestinese senza curarsene.

Un conto è chiedere i voti per continuare a governare il territorio, altro è candidarsi in un posto per fare politica altrove, questa è la risposta implicita della maggioranza di centrodestra alla boutade del candidato avversario. Il punto è che anche la stampa nazionale sta iniziando a prendere le misure a Ricci. Forse qualcuno inizia a capire di averlo preso un po’ troppo sul serio, quando lo descriveva come potenziale becchino di Elly Schlein e futuro leader della sinistra, benedetto da Goffredo Bettini, il suo nume tutelare, che gli ha dato più di una mano a raccogliere voti fuori dalla Regione nelle scorse Europee.

DOMENICA BESTIALE
La domenica bestiale del candidato del campo largo si è conclusa nella sua Pesaro, dove andava in scena il Palio dei Bracieri, una sorta di Giochi senza Frontiere nel quale si sfidano i vari quartieri della città. La manifestazione esiste dal 2011, ma quest’anno ha cambiato nome, è stata ribattezzata Palio di Pesaro. La perdita di originalità è strettamente legata alle vicende di Massimiliano Santini, il fiduciario dell’ex sindaco per gli Eventi, indagato per corruzione, peculato, falso, turbativa, ma soprattuto perché accusato di aver fatto una cresta di oltre centomila euro sugli affidi che assegnava senza gara. Costui infatti ha depositato a suo nome il brand Palio dei Braciere, facendoselo pagare dal Comune centomila euro, in rate annuali da 22.500 euro, due delle quali già incassate. Un’operazione sulla quale Ricci, per difendersi dalle accuse di concorso in corruzione, si è vantato di non aver vigilato, ma su cui ha invece aperto gli occhi la Procura. Motivo per il quale si è deciso che fosse opportuno riporre i Bracieri, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta.

Faide in Toscana e Campania. E il caos Pd si allarga alla Calabria

Dopo il semaforo verde per Matteo Ricci arrivato da Giuseppe Conte, si è chiuso per il Pd il dossier Marche. Una ...

SPONSOR E INDAGINI
Ma non è finita. Ieri, sulla pagina facebook di Acquaroli è comparsa una fotografia che ritrae il governatore del centrodestra nella sua sortita di sabato scorso nella città di don Matteo. Ebbene, il presidente di Fratelli d’Italia è immortalato abbracciato ad Andrea Biancani, sindaco dem di Pesaro da che Ricci si è fatto eleggere a Bruxelles. I due si scambiano complimenti e affettuosità.

Biancani, per chi non ricorda, è quello che ha fatto parlare di sé perché due o tre mesi fa, in conferenza stampa, a chi gli chiedeva perché il Comune non si attivasse per trovare sponsor alla squadra di calcio locale, aveva risposto a brutto muso: «Non voglio finire indagato; se un sindaco chiede sponsorizzazioni poi si trova alla porta l’imprenditore che gli chiede un favore di ritorno». La notizia che il candidato governatore dem fosse iscritto nel registro degli indagati (da ottobre) non era ancora ufficiale. Ma non si può dire che non circolasse già. E allora perché candidarsi?

Ricci per ora l’ha sfangata ma più delle indagini pesa il Travaglio di Conte

La partita delle Marche adesso è in mano agli elettori; e forse è la cosa migliore. L’inchiesta di ...

ti potrebbero interessare

altri articoli di Politica