Nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Genova è successo di tutto. L'opposizione di centrodestra ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk, l'attivista conservatore assassinato lo scorso 11 settembre. Ma a un certo punto il piddino Claudio Chiarotti ha urlato una frase rivolta ai colleghi di destra che ha scatenato un vero e proprio putiferio: "Non dire cazz***, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta". Una vergogna assoluta che non è ovviamente passata inosservata.
Alessandra Bianchi, capogruppo di FdI a Genova, si sarebbe aspettata una netta presa di distanza dalle parole pronunciate dal collega dem. Ma ciò non è accaduto: "Invece hanno cercato di minimizzare, il sindaco mi ha detto che a fine consiglio avrei potuto intervenire come fatto personale, ma questo non è un fatto personale: è qualcosa che offende le istituzioni, prima che me e la mia comunità, ed è un gravissimo atto di irresponsabilità in un clima politico infuocato come quello che viviamo". Nel mirino, ovviamente, anche la sindaca Siliva Salis, che pur stigmatizzando l'accaduto non ha speso parole di condanna forti come la Bianchi si aspettava.
"Abbiamo esposto i cartelli 'Provami che ho torto' - ha spiegato Bianchi al Secolo d'Italia -. Non c’era una ragione per vietare quel ricordo, lo avrebbe tributato il presidente, quindi non ci sarebbe stato alcun accenno politico. Chiedevamo solo di mandare un messaggio contro la violenza politica e l’odio ideologico. E questa è stata la risposta. Oltre gli slogan non c’è nulla. Non c’è alcuna capacità di accogliere le opinioni diverse, ci sono solo doppia morale e senso di superiorità".
Genova, frase choc del dem a Fdi: "Vi abbiamo appesi già una volta", è caos
Durante una seduta del consiglio comunale nella Sala Rossa di Genova, si è scatenata la bagarre a causa della pro...Le scuse - tardive - di Chiarotto sono parse poco veritiere. Secondo Bianchi si è giustificando sostenendo che "sono cose che possono capitare quando si perde il controllo e che le frasi che eventualmente gli potrebbero scappare anche in futuro sono dovute al suo essere antifascista e democratico… Non mi sembra una grande ammissione di responsabilità. Soprattutto, le scuse dovrebbero essere rivolte all’Aula e a tutti i cittadini. Voglio ricordare quello che ha detto il presidente Mattarella: 'L’odio moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza'. Una frase come quella di Chiarotti alimenta il clima di intolleranza e conferma i problemi della sinistra a confrontarsi con chi la pensa diversamente. Del resto, non è la prima volta che capitano episodi del genere".