Poteva essere una riscossa per il centrosinistra, e invece è arrivata l’ennesima batosta. In Calabria vince (di nuovo) Roberto Occhiuto e il centrodestra conferma di essere l’unica coalizione capace di parlare agli elettori. Il Pd? “Diligente”, sì. Ma anche inesorabilmente minoritario. I 5 Stelle? “Politicamente inaffidabili”, secondo l’analista SWG Rado Fonda, che ha fatto le pulci al voto calabrese. Risultato: centrodestra al 57,7%, Pd fermo al 13,6%, 5 Stelle addirittura sotto il 6,5%.
Altro che campo largo: “Non si è consolidato come elettorato”, ammette Fonda. Il flop è servito, con tanto di tradimento interno: “Il 13% degli elettori grillini ha votato Occhiuto, non Tridico, che pure era il loro candidato”. Una débâcle che suona come un avvertimento per le prossime regionali in Toscana e Campania, dove la sinistra parte sì favorita, ma col fiato corto e i nervi scoperti. La retorica da salotto del Pd si è scontrata con la realtà. Gaza, i forestali, le solite promesse sul reddito di cittadinanza: nulla ha smosso i calabresi.
Sondaggio Dire-Tecnè, FdI cresce dello 0,8 per cento in un anno. Crollo per il Pd
Buone notizie per Fratelli d'Italia, mentre non si può dire lo stesso del Pd. La riprova? Il sondaggio Dire-T...“La narrazione assistenzialista non funziona più neppure al Sud”, è il verdetto. “Il reddito? Non è più popolare. Lo sostiene solo una nicchia”. E mentre Schlein e Conte si arrampicavano sugli specchi, la Lega piazzava il 25% a Lamezia e Forza Italia tornava primo partito. E le inchieste su Occhiuto? Un boomerang per la sinistra: “Del tutto ininfluenti”. Con buona pace dei moralisti a senso unico. In sintesi: il Pd studia, i 5 Stelle disertano, la sinistra predica. Ma votare, votano (ancora) gli altri. E il “campo largo” di Elly finisce come sempre: in un campo minato.