Una giornata da dimenticare per Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, vittima domenica scorsa di un doppio furto durante il rientro in treno da Brescia a Roma. Il primo a Firenze, il secondo a Termini. "Stavamo rientrando da Brescia, con Calenda e Rosato, perché siamo stati alla festa di compleanno del nostro collega e amico Benzoni. E siamo tornati in treno", racconta all'Adnkronos Richetti.
A Firenze il primo furto: "Avevo con me il mio cane e il treno ha fatto la sosta a Firenze quindi ho approfittato della sosta per farlo camminare un po'. Scendo dal treno, cinque minuti e risalgo e il mio zaino era sparito. Dentro c'erano l'Ipad e altri oggetti personali. Insomma, un po' di roba. Ho chiamato il capotreno e mi ha detto che, purtroppo, è una dinamica frequente durante la sosta a Firenze". Ma 'la domenica da dimenticare' di Richetti non finisce qui.
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Non basta più commettere reati con il pancione per evitare il carcere. In base alle nuove norme restrittive volut..."Arrivati a Roma, siamo saliti tutti in una macchina in stazione quando, all'improvviso, un ragazzo ha aperto il portellone e si è portato via il mio trolley. Una scena da film. Per fortuna l'autista è stato pronto e ha raggiunto a tutta velocità il ragazzo. Sono arrivati anche i carabinieri che hanno fermato il ragazzo e io, almeno il trolley, l'ho recuperato". Una disavventura che, osserva il capogruppo di Azione, conferma quanto il tema sicurezza sia una priorità. "Per carità, c'è di peggio e alla fine ci abbiamo riso sopra. E a Calenda gli è scappata pure la battuta: 'Matteo, forse coi russi stiamo esagerando...'. Scherzi a parte, le stazioni purtroppo restano zone pericolose per quanto impegno ci si metta a bonificarle".




