Consulenti del lavoro: "Bene abolizione Libro unico del lavoro telematico"
Roma, 16 ott. (Labitalia) - "Accolte le richieste del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro. Il decreto legge 'Disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili' - approvato ieri dal Consiglio dei ministri e annunciato da Palazzo Chigi con un comunicato stampa - contiene l'abrogazione dell'art. 15 del decreto legislativo 15 settembre 2015, n. 151. La disposizione abrogata prevedeva, infatti, che a partire dal 1° gennaio 2019 il Libro unico del lavoro avrebbe dovuto essere tenuto in modalità telematica presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, demandando a un decreto ministeriale (ad oggi non emanato) l'individuazione delle modalità tecniche e organizzative della tenuta. Finora, però, nulla era stato fatto proprio per la farraginosità delle procedure da attuare". E' quanto si legge in una del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro. Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, si legge nella nota, "già nel 2015, nel corso delle audizioni parlamentari sui decreti attuativi del Jobs Act, nel documento contenente proposte e osservazioni per la razionalizzazione e la semplificazione in materia di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro, aveva evidenziato la mancanza di indicazioni atte a chiarire le finalità della tenuta telematica del Lul e il raccordo con gli altri flussi, quali Uniemens e modello 770". "In quella occasione -ricordano i professionisti- si ribadiva la necessità di regolare le modalità di accesso ai dati sia da parte del personale ispettivo che dei soggetti interessati, raccordando tali disposizioni alla normativa in materia di privacy, senza costi aggiuntivi per le imprese. Richiesta nuovamente formulata nei mesi scorsi". "Si tratta di un grande passo avanti verso la semplificazione amministrativa", ha dichiarato la presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone. "A tal proposito la denominazione 'telematico' non deve trarre in inganno. La nuova tenuta del Libro unico avrebbe, infatti, rappresentato un ulteriore aggravio di adempimenti per aziende e professionisti, a cui il ministro Di Maio ha posto rimedio", ha sottolineato la presidente.