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Gli under 21 bevono troppo:“Ecco perché non devono farlo”

Uno studio condotto dall'Osservatorio nutrizionale Grana Padano intervistando 6250 adulti italiani ha indagato le abitudinidi consumo di alcolici nel nostro Paese, soprattutto nei ragazzi tra i 18 e i 21 anni

Maria Rita Montebelli
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Le bevande alcoliche fanno parte della nostra vita quotidiana, si pensi a quanti di noi considerano irrinunciabile un bicchiere di vino a cena. Tuttavia una recente metanalisi comparsa sulla rivista ‘Lancet' e condotta su 694 studi sul consumo di alcol nel mondo, ha esaminato e valutato i rischi per la salute associati al consumo di bevande alcoliche in 195 nazioni e risultati evidenziano numerosi rischi connessi con questa abitudine: dallo studio emerge infatti che il consumo di una bevanda alcolica al giorno – stimato in 10 g di alcol - aumenta dello 0,5 per cento il rischio di sviluppare problemi di salute e del 7 per cento in chi ne consuma due. Gli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano hanno intervistato 6250 adulti italiani indagando l'abitudine all'utilizzo di alcolici, soprattutto nei ragazzi tra i 18 e i 21 anni. Dallo studio dell'Osservatorio è emerso che il 74 per cento degli intervistati assume alcolici e, mediamente, consuma circa 10,2 g di alcol al giorno. Il 26 per cento degli intervistati ha l'abitudine di consumare un aperitivo la settimana e nel21 per cento dei casi l'alcol è accompagnato da un buffet. L'abitudine all'aperitivo è prevalentemente dei giovani, infatti, il 45 per cento degli intervistati sotto i 21 anni riferisce di farlo almeno 1 volta a settimana, e il 62 per cento dei giovani riferisce di recarsi al bar o al pub dopo cena una volta a settimana. Se si considera l'utilizzo di vino, il 30 per cento degli intervistati dichiara di berne quotidianamente circa un bicchiere e il 20 per cento dei ragazzi inizia prima dei 21 anni. La quantità di vino che bevono gli adulti intervistati corrisponde al consumo di riferimento standard dei Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana (Larn), lontana quindi da implicazioni sulla salute. Però, il campione degli intervistati mette in evidenza che l'utilizzo dell'alcol nel nostro Paese è precoce, si stima che i due terzi dei ‘bevitori' adulti inizi a utilizzare alcolici prima dei 21 anni e a rischio sono prevalentemente i maschi.  “L'utilizzo dell'alcool è un fattore di rischio per moltissime patologie – ha spiegato la dottoressa Michela Barichella, presidente di Brain and malnutrition association e membro del Comitato scientifico Osservatorio nutrizionale Grana Padano - e può compromettere la maturazione del cervello, soprattutto in quelle aree coinvolte nel controllo degli impulsi. In adolescenza la maturazione del cervello non è completa, vi sono aree come quella limbica che matura dopo i 20 anni. Ecco perché in alcuni Paesi, per esempio negli Stati Uniti, si pone il divieto di utilizzo degli alcolici sotto i 21 anni”. I danni dell'alcol non sono solo per il cervello, ma per tanti altri organi: l'organo maggiormente colpito è il fegato, ma risentono dell'effetto tossico dell'alcol anche l'apparato cardiovascolare e gastrointestinale. Inoltre, chi abusa di alcol è più soggetto a ipertensione, ictus e cardiopatie. L'alcolismo è un fattore di rischio per molti tumori – di fegato, cavo orale, gola, ecc–e causa malnutrizione, ma anche alterazioni della sessualità, diminuzione della libido, infertilità e impotenza, obesità. (MATILDE SCUDERI) I 10 ‘perché no' degli esperti dell'Osservatorio Grana Padano 1. L'abuso di alcol crea dipendenza ed è paragonabile alle sostanze stupefacenti; 2. L'alcol è cancerogeno e crea danni d'organo come la cirrosi epatica; 3. Indebolisce il sistema immunitario e dà una maggiore sensibilità alle infezioni; 4. Riduce l'assorbimento delle vitamine A, D ed E; 5. Causa malnutrizione e alterazioni del peso corporeo; 6. Modifica la produzione di ormoni, ha un'azione negativa sulla fertilità e non favorisce le prestazioni sessuali; 7. In gravidanza può creare problemi al feto e al nascituro; 8. Può interferire con le terapie farmacologiche in atto; 9. Altera le funzioni cognitive ed è un fattore di rischio per il decadimento cognitivo; 10. Altera l'attenzione, riduce i tempi di reazione e causa sonnolenza, per questo motivo l'alcol non va assunto se si guida.

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