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Malnutrizione e tumoreun 'connubio pericoloso'

Professor Maurizio Muscaritoli

Uno studio italiano - Prevalence of malnutrition in oncology (Premio) – ha dimostrato come le recidive del cancro siano più frequenti se il paziente è malnutrito. Attenzione anche all'obesità, soprattutto nelle donne con tumore al seno

Maria Rita Montebelli
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Uno studio italiano ha preso in esame la relazione tra malnutrizione e recidive di tumore: si tratta di PREvalence of Malnutrition In Oncology (Premio). I risultati dimostrano una correlazione ‘in negativo' che però non sempre viene riconosciuta: la perdita di peso involontaria è un indicatore di un alterato bilancio energetico - definito appunto ‘malnutrizione' - e viene riscontrata nel 65 per cento dei pazienti esaminati in occasione della prima visita oncologica, tuttavia il problema spesso non viene trattato in modo adeguato. Studi condotti in ospedali europei hanno infatti mostrato che solo 1 paziente oncologico su 3 a rischio di malnutrizione di fatto riceve un supporto nutrizionale. Quando la malnutrizione correlata al cancro non viene trattata, le conseguenze possono essere serie: i pazienti malnutriti, infatti, sopportano un numero minore di cicli di chemioterapia. “La malnutrizione nei pazienti oncologici non è dovuta al semplice digiuno - ha dichiarato il professor Maurizio Muscaritoli, direttore unità operativa complessa di medicina interna e nutrizione clinica presso Umberto I policlinico di Roma e coordinatore dello studio Premio - ma è causata da fattori multipli e concomitanti, come un'intensa infiammazione sistemica e il metabolismo accelerato delle cellule tumorali, che da un lato riduce l'appetito e dall'altro promuove la distruzione delle proteine di cui sono composti i muscoli”. I dati dello studio. Premio è stato pubblicato sulla rivista Oncotarget e ha mostrato in maniera incontrovertibile che malnutrizione, anoressia, perdita di appetito e di peso sono comuni nei pazienti con cancro sin dalle prime fasi della malattia e rilevabili già alla prima visita oncologica. Lo studio per la prima volta ha messo a fuoco lo status nutrizionale di quasi 2 mila pazienti italiani in occasione della prima visita oncologica in 22 unità di oncologia nazionali, svelando dati e retroscena inediti per ciò che riguarda i tipi di cancro che influenzano la malnutrizione con perdita di peso e scarso apporto di nutrienti essenziali. Il calo ponderale non intenzionale è un marcatore di malnutrizione o di rischio di malnutrizione. Alla prima visita medica oncologica, il 65 per cento dei pazienti in studio presentava un calo ponderale nei 6 mesi precedenti; il 28,4 per cento aveva perso oltre il 10 per cento del peso corporeo; il 36,2 per cento il 5-10 per cento e il 35,4 per cento  aveva perso  meno del 5 per cento. Del campione preso in esame il 51,1 per cento mostrava un grado di compromissione nutrizionale variabile, di questi il 42,4 per cento era a rischio di malnutrizione e il 9 per cento era già francamente malnutrito. Anche in ‘eccesso'. Non sono indice di buona salute nemmeno l'aumento di peso e l'obesità, specialmente se accompagnati da una marcata perdita di massa muscolare. “Deperimento muscolare e sarcopenia si verificano anche nei pazienti in sovrappeso e obesi, compromettendo la funzionalità fisica e mantenendo al contempo l'aspetto dell'obesità – ha aggiunto Muscaritoli - Questa situazione rende particolarmente difficile l'individuazione della sarcopenia tra i pazienti oncologici in sovrappeso e obesi. La perdita di massa muscolare scheletrica è associata a maggior rischio di tossicità da chemioterapia, minor tempo alla progressione tumorale, esito infausto degli interventi chirurgici”. La malnutrizione per ‘eccesso' è una condizione frequente nelle donne che hanno avuto un tumore al seno ed è correlata ad aumentato rischio di recidiva. Le donne sopravvissute al cancro al seno tendono a guadagnare massa grassa e perdere massa muscolare con un effetto chiamato ‘obesità sarcopenica'. L'aumento di peso è comune durante il primo anno successivo alla diagnosi di cancro al seno, soprattutto nelle donne che ricevono la terapia adiuvanteper evitare ricadute.  Come prevenire. Ma la malnutrizione è una condizione evitabile o prevenibile, grazie a protocolli che prevedono una dieta adeguata, la somministrazione di supplementi nutrizionali orali o integratori, sino ad arrivare alla nutrizione enterale o parenterale - quando necessario - per ristabilire l'equilibrio dei nutrienti necessari e permette il recupero del peso. “Le alterazioni dello stato nutrizionale sono un predittore di aumentata morbilità e mortalità nel malato oncologico. La perdita di peso e di massa muscolare inducono un maggiore rischio di tossicità da chemioterapia. Mentre la malnutrizione per eccesso è un evento frequente nelle donne trattate per neoplasia mammaria e rappresenta un fattore di rischio per sindrome metabolica e per recidiva di malattia - spiega Muscaritoli - Eppure la consapevolezza della prevalenza e delle conseguenze negative della malnutrizione nel malato oncologico è ancora molto scarsa sia tra gli operatori sanitari,che tra i pazienti. Screening e valutazione nutrizionale devono entrare a far parte della valutazione multidimensionale del malato oncologico, durante tutto il percorso terapeutico, ‘attivo' e ‘palliativo'”. (MATILDE SCUDERI)

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