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Tumori della testa e del collo:l'importanza dell'informazione

Al via la seconda edizione dell'iniziativa organizzata dall'Associazione italiana di oncologia cervico-cefalica (Aiocc) per accrescere la consapevolezza dei cittadini su questa particolare classe di tumori

Maria Rita Montebelli
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Al via la seconda edizione di ‘Tieni la testa sul collo. Un controllo può salvarti la vita', campagna di sensibilizzazione organizzata dall'Associazione italiana di oncologia cervico-cefalica (Aiocc) per informare la popolazione su una particolare classe di tumori, quelli che sorgono nella regione della testa o del collo, ad eccezione di occhi, cervello, orecchie ed esofago. L'iniziativa – che ha ottenuto il patrocinio del ministero della Salute  - è stata presentata durante una tavola rotonda al Senato su iniziativa della senatrice Maria Rizzotti, membro della XII commissione permanente igiene e sanità del Senato della Repubblica: “Sono lieta che la campagna ‘Tieni la testa sul collo', in seguito al successo della prima edizione, abbia avuto continuità in modo da proseguire l'importante percorso di sensibilizzazione intrapreso - dichiara Rizzotti – questa particolare categoria di tumori fa meno clamore dei ‘big killer' oncologici (tumore della prostata, del seno, del polmone…), ma è fondamentale che i cittadini siano consapevoli dei danni che può provocare. Dobbiamo indirizzare i nostri sforzi verso una maggiore informazione, al fine di fare prevenzione con le buone abitudini e di facilitare una diagnosi precoce rendendo noti i sintomi iniziali”. I tumori della testa e del collo complessivamente sono il settimo cancro più comune in Europa, anche se presi per singole zone - cavo orale, cavità nasale, laringe, etc. – sono quasi tumori rari. Nel nostro paese sono circa 104 mila le persone colpite, con una prognosi estremamente variabile e dipendente dal ‘fattore tempo': i tumori della testa e del collo sono infatti facilmente riconoscibili nelle fasi iniziali della malattia e un trattamento precoce si traduce in un tasso di guarigione che va dal 75 per cento al 100 per cento, statistica che crolla drasticamente nei casi avanzati, quando il 60 cento dei pazienti non sopravvive a 5 anni dalla diagnosi. “Nell'ambito della campagna di quest'anno – spiega il professor Valentino Valentini, presidente Aiocc – grazie a messaggi diretti di incoraggiamento accompagnati da una grafica originale, abbiamo invitato la popolazione a partecipare alle numerose iniziative che si stanno svolgendo nei 30 centri specialistici su tutto il territorio nazionale per invitarli ad informarsi e a sottoporsi ad una visita gratuita, dove previsto” Basta sottoporsi a una semplice visita maxillo-facciale o otorinolaringoiatrica per avere maggiori possibilità di salvarsi la vita: proprio per invitare la popolazione a non temere e a richiedere un consulto specialistico in presenza di sintomi come ad esempio raucedine persistente, gonfiore al collo e deglutizione dolorosa e/o faticosa per almeno 3 settimane. Purtroppo la maggior parte dei tumori della testa e del collo è diagnosticata in fase avanzata e più di 4 pazienti su 10 colpiti questa neoplasia iniziano il trattamento post-chirurgico con ritardo rispetto a quanto previsto dalle linee guida. Accade inoltre, con frequenza preoccupante, che lo stadio clinico di malattia, indispensabile per impostare la terapia più indicata, non sia chiaramente riportato nella cartella clinica. “Questa situazione – afferma la professoressa Lisa Licitra, direttore oncologia medica 3 tumori testa-collo, Istituto nazionale tumori Milano e professore associato di oncologia medica Università degli studi Milano – può essere spiegata dalla particolare complessità dell'approccio clinico che richiede una gestione organizzata e multidisciplinare di ogni singolo caso e che implica la disponibilità di specialisti diversi all'interno della stessa struttura o comunque attivi nell'ambito territoriale di competenza.” La qualità della vita dei pazienti cambia moltissimo a seconda della consapevolezza della malattia. In primo luogo i cittadini devono conoscere i fattori di rischio ambientali: fumo e alcool al primo posto, ma anche inquinamento dell'aria e dell'acqua. Occorre poi ricordare che si tratta di tumori che ancora oggi hanno come prima opzione terapeutica la chirurgia, e una diagnosi precoce consente operazioni chirurgiche ‘conservative', che preservano la funzionalità degli organi colpiti e incidono meno sulla fisionomia sul paziente. Infine bisogna far sapere che grazie all'incessante lavoro delle associazioni, il paziente non è mai lasciato da solo. “Purtroppo questi tumori impattano notevolmente sulla qualità di vita – conclude Maurizio Magnani, presidente Associazione italiana laringectomizzati (Ailar) – e le associazioni come la nostra, laddove è possibile, svolgono una funzione preziosa nel prendersi cura del paziente e dei suoi familiari svolgendo una funzione di sostegno essenziale che ne aumenta la serenità nella vita di tutti i giorni. Ailar ha come mission quella di garantire la qualità di vita dei pazienti”. (MATILDE SCUDERI)

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