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Pneumatici, arriva l'inverno: il test di sei modelli, ecco quali sono i migliori

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Andrea Tempestini
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Per chi, nella cattiva stagione, si trova spesso a percorrere strade dove c'è l'obbligo di catene a bordo o di pneumatici invernali, il nostro consiglio è di scegliere i secondi prima del grande freddo per poi “tenerli su” fino a primavera: in questo modo si evitano scomode soste per il montaggio delle prime ogni volta che neve e ghiaccio imbiancano l'asfalto. Inoltre, a differenza delle catene, le gomme “termiche” (come vengono chiamate le invernali) non sono vincolate al limite dei 50 km/h, né pregiudicano comfort e guidabilità. Ma i vantaggi più significativi li offrono in tema di sicurezza specialmente su neve e bagnato: lo abbiamo verificato, come potete leggere nel numero di alVolante in edicola, mettendo a confronto sei modelli, tutti di note marche fornitrici del cosiddetto “primo equipaggiamento” ai costruttori di automobili, e montandoli in una vettura a trazione anteriore. I prodotti selezionati (nella diffusissima misura 205/55 R 16 91H) si chiamano Bridgestone Blizzak LM001, Continental WinterContact TS 860, Goodyear UltraGrip 9, Hankook Winter i*cept RS2, Michelin Alpin 5 e Nokian WR D4. Hanno prezzi di listino compresi fra i 107 (Michelin) e i 262 euro (Continental), ma chiedendo qualche preventivo, anche sul web, si possono ottenere sconti davvero interessanti. A titolo di “riferimento” abbiamo inserito pure una gomma estiva, la Continental ContiPremiumContact 5, al bisogno equipaggiandola con catene Maggi R-9. Il battistrada a lamelle che “cattura” i fiocchi favorendo l'aderenza sulla coltre bianca (il principio è lo stesso che mantiene compatta una palla di neve) ha fatto primeggiare le invernali nelle prove su fondo innevato e battuto, effettuate con temperature sottozero: pur con le differenze del caso, nei test di frenata da 40 km/h, e accelerazione da 0 a 20 km/h (dove primeggia la Continental WinterContact), l'inferiorità del pneumatico estivo è stata incolmabile anche usando le catene. Situazione analoga nel tracciato in salita (lungo 1450 metri e “tutto curve”), con un tempo record per le Nokian. Più omogenei i risultati dei test su fondo bagnato, svolti con temperature miti: nella frenata da 80 km/h e nel giro di pista (1823 metri) si sono distinte ancora le Continental invernali, mentre le Bridgestone hanno “galleggiato” meno delle altre nella pozzanghera profonda 9 millimetri della prova di aquaplaning. L'anello irrigato di 57 metri di diametro dello steering pad ha, invece, premiato le estive, seguite dalle Goodyear. Minore impronta a terra dovuta al disegno del battistrada, mescola “morbida” e deformabile, e temperatura ambiente prossima ai 20 °C hanno penalizzato le invernali sull'asfalto asciutto nelle prove di frenata, mentre i tempi registrati nel giro di pista (1650 metri) sono stati simili a quelli ottenuti con le estive. Progettate per dare il meglio con temperature rigide, le “termiche” sono imbattibili sulla neve (al confronto, le estive catenate impallidiscono) ma perdono smalto su asfalto, specie se fa caldo: non è quindi solo per ragioni di minore usura che nella bella stagione conviene rimontare le estive. Oltre a dimostrare che esistono differenze anche fra i prodotti di marca, la tabella riassuntiva fornisce i “numeri” per scegliere la propria “invernale ideale” in base alle proprie esigenze d'utilizzo. E senza temere che questo tipo di pneumatici faccia crescere i consumi di carburante: secondo i nostri strumenti, si tratta di una credenza infondata.

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