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Cacca, il dramma della defecazione eccessiva: lo studio scientifico sul water, quando sei fregato

Davide Locano
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Molte persone hanno un atteggiamento quasi maniacale nei confronti di questa fisiologica abitudine, perché sono convinte che la defecazione espletata tutte le mattine sia sinonimo di salute, altrimenti si convincono di soffrire di stipsi, basandosi su un malessere puramente ed esclusivamente soggettivo. Ecco, toglietevi dalla testa il famoso concetto che la "regolarità intestinale" sia solo quotidiana, ovvero che è necessario defecare per forza ogni mattina dopo il caffè, perché interrogarvi su quante volte sia normale "andare di corpo" è una domanda influenzata da pregiudizi e false convinzioni, oltre che da ignoranza su come, quanto e quando funziona l' intestino, che invece sa regolarsi benissimo da solo. Ebbene, sappiate che tre è il numero perfetto, perché gli esperti gastroenterologi sono stati inequivocabili sull' argomento: tre sono le volte che è più salutare ritirarsi in bagno per liberarsi dalle feci durante la settimana. Uno studio scientifico condotto su oltre 5mila persone, che ha coinvolto i maggiori esperti internazionali del settore, conferma la regola del tre, e tutti, ma proprio tutti, hanno dato la medesima risposta sulla frequenza della evacuazione ritenuta normale e fisiologica, calcolando nel range di riferimento tutti i fattori non patogeni che influiscono sui movimenti intestinali, tra i quali l' assunzione di liquidi, l' attività fisica, la dieta, l' età e finanche i fattori sociali come il trattenersi dall'andare in bagno durante l' orario di lavoro. Leggi anche: Fai troppa pipì di notte? Non solo prostata: che gravissimo rischio corri Lo studio scientifico è stato reso noto e pubblicato per contrastare il fenomeno molto diffuso dell' abuso di farmaci e integratori lassativi, perché dopo aver ottenuto la tanto sospirata evacuazione, la maggior parte dei soggetti pretende di produrne una nuova il giorno successivo, ignorando che dopo l' energico svuotamento colico indotto dal lassativo, è sempre necessario un intervallo di tempo di almeno due giorni prima che nel retto si accumulino nuove scorie. FALSA STITICHEZZA Questa condizione di falsa stitichezza infatti, non va assolutamente interpretata come un fenomeno anomalo e non giustifica una nuova assunzione di purganti. Nelle persone sane la frequenza di defecazione varia ampiamente, poiché alcuni soggetti evacuano tre volte a settimana, mentre altri da una a tre volte al giorno, e all' interno di questo range la funzionalità di eliminazione fecale può considerarsi normale, come anche nei casi di evacuazioni inferiori ai tre episodi settimanali non si può parlare di stipsi, perché questa sindrome specifica è una patologia sempre accompagnata da sintomi e segni precisi, come la sensazione di incompleto svuotamento intestinale, di difficoltà, dolori e sforzi addominali per liberarsi, o da produzione di feci solide e dure al punto da rendere necessario l' uso di clisteri o manovre evacuative digitali. Inoltre la frequenza delle evacuazioni può variare nel corso del tempo, in relazione a cambiamenti dietetici, a regimi alimentari o alla situazione psicologica e ambientale, come per esempio quando ci si reca in località turistiche, e si assiste al diradarsi del bisogno. È necessario sottolineare che se le feci hanno una consistenza, un aspetto e un odore "normale", anche una frequenza di evacuazione eccessiva o insufficiente può essere considerata nei limiti della norma. In effetti, anche se in pochi lo fanno, ogni tanto bisognerebbe dar loro uno sguardo, perché se le feci mostrano variazioni cromatiche ( se per esempio si presentato troppo chiare o troppo scure), di consistenza (troppo liquide o troppo dure), oppure varia la forma del cilindro fecale, allora è bene sottoporsi ad analisi e controllo medico specialistico per identificare la causa di quella che probabilmente è una spia di un problema del tratto gastro-intestinale. FECI RIVELATRICI Le feci infatti, riflettono il buono o cattivo funzionamento del tubo digerente, e possiedono un valore semeiologico, poiché la loro ispezione assume un grande significato nel procedimento diagnostico, e comunque costituiscono il prodotto finale di scarto, ovvero i rifiuti (dal latino faex, rifiuto) del complesso lavoro coordinato che svolge quotidianamente l' apparato digerente. Ma in assenza di stati patologici effettivi non bisogna fissarsi sulla frequenza della loro eliminazione, come fosse una priorità assoluta dopo il riposo notturno, né tantomeno abusare di farmaci lassativi, che anzi spesso possono mettere a dura prova il colon e accendere degli stati infiammatori che provocano sintomi non utili o devianti per una corretta diagnosi, nonché favorire la formazione dei tanto temuti polipi intestinali. Per valutare se l' alvo è regolare o irregolare affidatevi quindi ai segnali di un corretto ragionamento clinico in ordine al vostro stato di salute intestinale e/o regime dietetico che seguite, senza dimenticare la regola del tre, perché in assenza di stati patologici addominali, non è affatto necessario dover andare di corpo tutte le mattine, o costringersi a passare mezz' ora sul water, sforzandosi con contrazioni compulsive che coinvolgono duramente il diaframma, o provare contorcimenti e posizioni "alla turca", tutte cose inutili che determinano spasmi e mandano in allarme chiunque non riesca a liberarsi del proprio rifiuto fecale. Negarsi quello che è universalmente riconosciuto come un insostituibile momento di riflessione privata e solitaria, da consumarsi in cinque minuti e in totale serenità, per obbligare il proprio intestino, che proprio non ne vuole sapere, a fare il suo "dovere", in molti casi vuol dire rovinarsi l' umore e la giornata prima ancora che inizi. di Melania Rizzoli

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