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Caffè, l'allarme su cialde e capsule: "Cosa rilasciano nell'acqua". Ricerca scientifica, salute a rischio

Gloria Gismondi
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Nella guerra tra moka e cialde di caffè stanno vincendo le seconde, ma a che prezzo per la salute? I ritmi di vita sempre più frenetici hanno nel tempo portato gli italiani a cambiare le proprie abitudini e così, non disposti a rinunciare ai nostri vizi, abbiamo progressivamente abbandonato la strada lunga per la breve, e quindi dalla moka e il barattolo di caffè macinato siamo passati ad utilizzare, per avere un caffè sempre più simile a quello del bar, le colorate e pratiche capsule. In molti si sono però chiesti che effetto possano avere queste capsule che nella maggioranza dei casi sono fatte di alluminio. Una nuova scossa in merito è arrivata da una ricerca, riportata dal Corriere della Sera, condotta dal professor Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all'Università degli Studi di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus. Secondo questo studio il caffè in capsule sarebbe in grado di veicolare ftalati, agenti chimici presenti nella plastica, nell'alluminio e nei materiali biodegradabili, i quali verrebbero rilasciati a contatto con l'acqua ad alta temperatura. Sempre secondo quanto affermato dal ricercatore queste sostanze avrebbero principalmente un effetto negativo sulla fertilità. Le dosi di ftalati potenzialmente rilasciate dalle capsule non superano i valori di legge, il problema infatti starebbe nell'effetto additivo che questi avrebbero giorno dopo giorno. Ogni azienda ha in merito la sua risposta, oltre che i propri strumenti di controllo. Alcuni produttori hanno infatti dichiarato di utilizzare una membrana alimentare tra l'alluminio e il caffè, così da non far entrare i due elementi in contatto.  Leggi anche:Caffè in capsula, la pagella: ecco come scegliere il migliore

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