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Non è l'arena, Maria Rita Gismondo su Omicron: "Commesso un reato". Tutta una montatura? L'accusa sconvolgente

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"Hanno commesso un reato". Maria Rita Gismondo, virologa dell'ospedale Sacco di Milano, è durissima e lancia accuse precise sulla Variante Omicron e la gestione delle informazioni. Ospite di Massimo Giletti, in collegamento da Milano con Non è l'arena su Lay, la professoressa spiega: "Dal punto di vista scientifico, sappiamo ancora pochissimo su questa variante. Chi ha dichiarato di conoscerla, che sia super-infettiva o che sia aggressiva, ha commesso un reato". 

 

 

 

 

 

"Un reato?", chiede basito Luca Telese in studio. Sì, ha capito bene: un reato. "Ha provocato un panico infondato - spiega ancora la Gismondo -. Esiste un procurato panico, è un reato riconosciuto dalla legge. Dopo che nel nostro laboratorio è stato sequenziato il primo genoma del virus dall'ingegnere dell'Eni ormai diventato notissimo (il primo contagiato ufficiale in Italia con la variante Omicron sudafricana, il "paziente zero", ndr), da venerdì abbiamo sentito tg pubblici e privati dire 'isolata la variante contagiosissima', senza nessun fondamento scientifico". 

 

 

 

 

 

 

 

"Peraltro - prosegue la virologa -, immediatamente dal Sudafrica ci sono arrivate informazioni confermate dalle condizioni dell'ingegnere e della sua famiglia che si era positivizzata che ci dicevano che i sintomi di questa variante erano assolutamente blandi. Sottolineo un'altra cosa: in Sudafrica solo il 20% della popolazione è vaccinata. Se in quella popolazione a maggioranza non vaccinata abbiamo avuto sintomi blandi credo che in Europa potremo essere più che tranquilli".

 

 

 

 

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