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Vaccino anti-Covid e fibrosi polmonare, scoperta la più terribile reazione: i soggetti a rischio

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Nuova scoperta sui vaccini contro il Covid. Secondo uno studio pubblicato da Luca Richeldi sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, i vaccini potrebbero causare una riacutizzazione su alcuni pazienti con fibrosi polmonare idiopatica. La conseguenza scoperta dal direttore della Uoc di Pneumologia della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, altro non è che una malattia rara dalla prognosi impegnativa e si manifesta con insufficienza respiratoria che può arrivare in casi gravi a esacerbazioni (o riacutizzazioni) dalla mortalità intraospedaliera dal 50 all'80 per cento.

 

 

Come ricordato da Richeldi, ex componente del Cts, "non c'è una terapia specifica; vengono utilizzati corticosteroidi ad alte dosi, con risultati abbastanza scarsi". Non si conoscono ancora le motivazioni alla base del legame con il vaccino, ma secondo lo studio del Gemelli "su 10 pazienti ricoverati nel 2021 per un episodio di esacerbazione nell'ambito di una fibrosi polmonare idiopatica, 4 presentavano un rapporto temporale con la somministrazione di un vaccino a mRna anti-Covid, avvenuta qualche giorno prima dell'episodio".

 

 

Ad aggiungere qualche dettaglio in più ci pensa il dottor Giacomo Sgalla: "Queste riacutizzazioni dopo il vaccino non sembrano presentare caratteristiche peculiari. È possibile che in alcuni di questi pazienti la liberazione di citochine infiammatorie, causata dalla vaccinazione, possa aver fatto da innesco di questa esacerbazione acuta. Nelle linee guida internazionali sulla Ipf ad oggi le vaccinazioni non sono elencate tra i fattori di rischio delle esacerbazioni. Tuttavia, considerato che casi simili, anch'essi molto rari, sono stati segnalati anche dopo vaccinazione antinfluenzale H1N1". In ogni caso, tengono a precisare gli esperti, il rapporto costo-beneficio è comunque a favore del vaccino. Solo così, precisano, si può evitare il peggio.

 

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