Il cambiamento climatico provocherà una catastrofe economica con un crollo del 62% del Pil entro il 2100? Lo aveva stabilito uno degli articoli scientifici più influenti sull’impatto economico del climate change. Si trattava di uno studio pubblicato ad aprile del 2024 sulla prestigiosa rivista Nature. Peccato, però, che adesso tutto sia stato ritirato. Una clamorosa retromarcia. "Gli autori hanno ritirato questo articolo”: inizia così la nota di ritrattazione della ricerca. Gli autori sono ricercatori del tedesco Potsdam Institute for Climate Impact Research, che hanno messo insieme i dati storici di migliaia di regioni di tutto il mondo raccolti negli ultimi 40 anni per prevedere che impatto avrebbero avuto i cambiamenti climatici e gli eventi estremi sulla crescita economica e sui fattori di produzione. Il risultato era stato uno scenario a dir poco catastrofico.
Nello studio, intitolato “The economic commitment of climate change”, si parlava dei danni economici che il mondo avrebbe subito nei prossimi anni. Danni che sarebbero stati pari a circa 38 mila miliardi di dollari. Una previsione così catastrofica che ha avuto una rapida diffusione. Il suo impatto, come si legge su Foglio, è stato forte non solo sul mondo accademico, ma anche su quello delle istituzioni e della politica. Basti pensare che la Banca mondiale ha citato questa ricerca in un documento sulle implicazioni macroeconomiche del climate change. E così anche l’Ocse nel documento “Investing in climate for growth and development".
La Cop30 certifica l'ennesimo fallimento ideologico climatista
La trentesima Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, la COP30, si è chiusa questo fine settimana a ...Il dietrofront, però, si è reso necessario dopo che vari ricercatori hanno segnalato problemi metodologici e incongruenze nei dati. Il tutto a pochi mesi dalla pubblicazione. Un gruppo di economisti, in particolare, ha notato delle anomalie importanti sui dati economici di un paese, l’Uzbekistan, e per un breve periodo tra il 1995 e il 1999. Anomalie che hanno distorto i risultati. Tant'è che, replicando l’analisi senza l’Uzbekistan, è venuto fuori che la perdita di Pil globale nel 2100, in uno scenario senza riduzione delle emissioni di carbonio, non è più pari al 62% ma al 23. Una percentuale di gran lunga minore e in linea con altri lavori precedenti. Alla fine i ricercatori dello studio hanno dovuto ammettere lo sbaglio: “Gli autori riconoscono che queste modifiche sono troppo sostanziali per una correzione, il che ha portato al ritiro dell’articolo”.




