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Aumenta il rischio ictus. L'antidiabetico Avandia ritirato dal mercato Ue

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L'Ema blocca i prodotti con il rosiglitazone. In Italia medicinali già ritirati

Roberto Amaglio
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Rischiare un ictus per curare il diabete. Sarebbe questa la controindicazione del rosiglitazone, il principio attivo che caratterizza prodotti come l'Avandia, l'Avandamet e l'Avaglim, prodotti dalla britannica GlaxoSmithKline. In seguito a dei controlli e a degli esami approfonditi, infatti, l'ente regolatorio europeo Ema ha stabilito una correlazione tra il rosiglitazone e l'aumento dei rischi di problemi cardiovascolari. Immediata quindi la decisione di togliere dal mercato i prodotti in questione che, se per i prossimi tre mesi non saranno più disponibili sugli scaffali delle farmacie, dovranno uscire di produzione in un periodo di tempo ancora più breve. L'Ema ha anche sottolineato come i pazienti attualmente trattati con "Avandia", "Avandamet" e "Avaglim" debbano prendere un appuntamento con il proprio medico per discutere su terapie alternative e ha anche avvertito i diabetici in cura di non interrompere il trattamento senza averne prima parlato con il proprio medico. La decisione rimarrà valida fino a quando, eventualmente, l'azienda produttrice non sarà "in grado di fornire dati convincenti per identificare un gruppo di pazienti in cui i benefici supereranno i rischi", precisa l'agenzia regolatoria Ue. "La società – si legge in una nota diramata dal gruppo – continua a credere che Avandia sia un trattamento importante per i pazienti con diabete di tipo 2, e sta ora lavorando con la Fda e l'Ema per attuare le azioni necessarie". Immediatamente recepita la circolare dell'Ema dall'Agenzia italiana del farmaco, la quale ha disposto "il divieto di vendita dei medicinali in questione su tutto il territorio nazionale". I prodotti contenenti rosiglitazone, però, non sono finiti sotto inchiesta solo nel Vecchio Continente. Negli Stati Uniti, infatti, sono stati inseriti dei severi paletti per l'utilizzo del medicinale, sempre a causa degli "elevati rischi di malattie cardiovascolari - si legge nella nota dell'ente regolatorio americano Fda - come infarto e ictus, per i pazienti trattati".

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