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Apple in tribunale per iPod: Steve Jobs, quelle e-mail nel mirino

Andrea Tempestini
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Alla sbarra, anche se morto. Steve Jobs e Apple nel mirino: l'accusa è relativa ai vecchi iPod, dai quali si poteva ascoltare soltanto musica scaricata da iTunes o da cd, costringendo così i normali consumatori a legarsi a doppio filo all'apparecchio per continuare ad avere la loro musica. Una posizione dominante. E sospetta. Così  davanti alla giuria l'azienda di Cupertino dovrà tentare di dimostrare che la "chiusura" di iTunes si avvenuta soltanto per motivi di sicurezza, e non per evitare guai, perché insomma ci fosse dietro qualcosa di "losco". Come detto, al centro del processo ci sarà proprio Jobs, morto tre anni fa: un elemento fondamentale sono infatti le sue email. Il gigante della Mela è nel mirino per un'azione legale dall'antitrust, e le email scritte dall'ex ad potrebbero giocare un ruolo centrale nel caso. "E' un problema?" - Secondo quanto riporta il New York Times, dalle missive digitali di Jobs emergerebbe non solo il profilo di un genio, ma anche quello di un "bullo" che, talvolta, ha giocato contro le regole. Uno dei legali dell'accusa spiega: "Presenteremo le prove per dimostrare che Apple ha agito per bloccare i rivali, a danno della concorrenza e dei consumatori". In una delle email nel mirino, Jobs scriveva: "Dobbiamo assicurarci che quando sarà lanciato Music Match (un prodotto concorrente, ndr) la sua musica non possa essere usata sull'iPod. E' un problema?". Altre comunicazioni potrebbero essere rese note di fronte alla giuria, e sempre secondo il NYT dipingerebbero il ritratto di uno Jobs aggressivo e pronto a tutto per assicurare il prodotto del suo gingillo. In aula sfilerà il gotha dei manager della Mela. da Philip Schiller ad Eddy Cue. Il caso, nel dettaglio, riguarda RealNetworks, una società di servizi media che è riuscita a far sì che la sua musica fosse ascoltabile sull'iPod e su altri dispositivi.

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