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Vittorio Feltri difende Paola Saluzzi: "Alonso afflitto da paturnie, Sky non doveva sospendere lei ma mandare al diavolo lui"

Giulio Bucchi
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"Sky si è adeguata al livello mentale di Alonso, la sospensione di Paola Saluzzi è illegittima e più offensiva delle espressioni che hanno ferito il pilota". Vittorio Feltri si schiera in difesa della rossa giornalista e conduttrice di Tg Pomeriggio sospesa dalla tv di Murdoch dopo la polemica via Twitter con il pilota ex Ferrari Fernando Alonso. La Saluzzi sul proprio profilo l'aveva bollato come "pezzo di imbecille" e poi si era scusata, ma non è bastato a Sky che l'ha mandata in vacanza forzata. Il ricatto di Fernando - Feltri ripercorre la vicenda ricordando che la decisione della pay tv è nata dai rifiuti di Alonso, al Gp di Cina, "di rispondere alle domande di un inviato dell'antenna televisiva. Con voi che mi avete insolentito, afferma Alonso per motivare la propria decisione, non voglio avere niente a che fare". Da qui, spiega il fondatore di Libero ed editorialista del Giornale, la decisione di far fuori temporaneamente la Saluzzi sebbene quest'ultima, nel suo tweet, parlasse a titolo rigorosamente personale: "Fino a prova contraria, ciascuno usa il proprio tablet a piacimento, secondo estro, anche per scrivere bischerate di cui non è tenuto a rendere conto all'editore per il quale presta opera remunerata". D'altronde, prosegue Feltri, "Twitter è pieno di volgarità d'ogni tipo, autentiche aggressioni nei confronti di chiunque e non risulta che gli screanzati siano mai stati puniti dalla ditta di cui sono dipendenti. Io stesso vengo spesso preso a male parole da gente che, talvolta, mi augura addirittura di crepare fra atroci tormenti, ma non mi è giunta notizia che essa sia stata punita dal datore di lavoro".  "Le paturnie di Alonso" - Da qui, allora, l'errore di Sky: "Anziché mandare al diavolo Alonso, afflitto da paturnie, mandano a casa la Saluzzi, che invece è una donna libera e non perseguibile per come si comporta in privato". Segno, questo, secondo Feltri, di "arroganza padronale intollerabile".

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