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Lina Sotis: "A Milano sono spariti i salotti"

Matteo Legnani
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Eh sì, la crisi morde ancora e in giro c'è un sacco di gente senza lavoro. Nel Canale di Sicilia ci sono centinaia di immigrati che ogni giorno finiscono in pasto ai pesci. L'Isis è alle porte d'Europa. Ma è che non esiste più Milano. Quello è il problema. A raccontarlo, in una intervista sul quotidiano Il Giornale che a tratti fa tornare alla mente il Fantozzi che girava per la festa di Courmayer per presentarsi a gente con almeno tre cognomi, è la "regina" dei salotti milanesi Lina Sotis. E certo che, in tale qualità, la scomparsa dei salotti è da intendersi per lei come vera tragedia. Il perchè? E' presto detto: "Non si sa più a chiedere un favore" dice la Sotis a Il Giornale. "Prima - spiega - si sapeva sempre a chi rivolgersi per una cosa o per l'altra (beata lei) perché a fare la società alta a Milano saranno state trecento, massimo quattrocento persone. Oggi con i vertici di tutto che continuano a cambiare...". Il punto è che non si riceve più: "Bona Borromeo lo fa molto meno, Veronesi non esce più, altri sono lì a prolungare le loro carriere con sempre maggior fatica e sempre minor soddisfazione". E così la società i salotti li fa altrove, nelle seconde case: "La Puglia è una colonna meneghina, della Sardegna non so più nulla ma resiste St Moritz e anche Silvaplana è ancora un quartiere milanese". Due giovani, per la Sotis, vale la pena tenere d'occhio: "Neige De Benedetti, la figlia di Rodolfo, che è una bravissima fotografa. E Micol Sabbadini, la figlia dei gioiellieri della Milano bene, anche lei fotografa".

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