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Massimo D'Alema: "Spezzo in otto i tappi dell'acqua, Gianfranco Fini non è capace"

Andrea Tempestini
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Esce l'ultimo libro di Bruno Vespa, Signora dei segreti, scritto con Candida Morvillo, in cui si narra la storia della Angiolillo, la "regina" dei salotti romani. Ed è, come ovvio, un florilegio di aneddoti. Tra questi ne spunta uno assai divertente che ha come protagonisti Massimo D'Alema e Gianfranco Fini. Il nastro si riavvolge fino al novembre 1995, quando nasce il soprannome "Spezzaferro" con cui fu ribattezzato proprio D'Alema. Il motivo? Semplice, lo rivela Baffino stesso: "Per allentare la tensione, spezzo con le mani in otto frammenti i tappi dell'acqua minerale". Poi aggiunge: "Fini non ne sarebbe capace".

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