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Serie A, Borrielo lascia il Cagliari per la Spal: "Non ho più sentito il fuoco"

Giovanni Ruggiero
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«Ci tengo a precisare che non ho litigato con Massimo Rastellli, né con la società ne con compagni di squadra! Quindi tutto quello che avete letto e sentito è falso». In un lungo messaggio pubblicato sul proprio profilo Instagram Marco Borriello ha spiegato i motivi dell'addio al Cagliari. «Lo scorso anno quando sono venuto a Cagliari l'ho fatto con grande determinazione, motivazione ed entusiasmo ed infatti sono riuscito a fare grazie anche all'aiuto dei miei compagni una stagione fantastica con 20 reti e un undicesimo posto in campionato - ha ricordato l'ex attaccante di Milan e Genoa - Per tanti motivi quest'anno dopo diversi allenamenti e partite non ho sentito più quel fuoco che avevo dentro di me della passata stagione». Il centravanti ha ammesso che «per un giocatore di 35 anni le motivazioni devono essere alla base di tutto, al campo ci si deve andare con la voglia di credere in ciò che si sta facendo...mi reputo una persona passionale e alla continua ricerca di nuove sfide e se vengono a mancare questi requisiti allora diventa un problema per me - ha proseguito Borriello - e siccome io non ho voluto mai essere un problema per il Cagliari calcio, per i miei compagni di squadra,l'allenatore e per l ambiente....ho deciso una settimana fa, dopo la partita contro il Palermo, di andare in primis dal direttore sportivo e poi dal presidente per manifestare questa mia voglia di cambiare». L'attaccante ha così salutato i tifosi sardi. «Non volevo rovinare tutto ciò di buono che ho fatto per la maglia del Cagliari e per i fantastici tifosi che mi hanno veramente fatto sentire un idolo e accolto come se fossi a casa mia - ha evidenziato - Voglio salutare e ringraziare la città di Cagliari e tutti i tifosi per quello che mi hanno dato. Vi porterò sempre nel mio cuore». Con ogni probabilità Borriello ripartirà dalla Spal. «Ora il mio viaggio continua altrove - ha concluso - ho ancora voglia di dimostare il mio valore e dare ancora qualcosa di importante al calcio italiano».

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