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Carlo Freccero, pochi ascolti ma tante idee: perché la sua Rai è un flop

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Maria Pezzi
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Carlo Freccero è stato ed è considerato ancora un grande dirigente televisivo, inventore di programmi che hanno fatto la storia della tv italiana. Scopritore di talenti come Chiambretti, Sabrina e Corrado Guzzanti e Serena Dandini. Passato da Mediaset alla Rai più volte, Berlusconi si fidava tanto di lui che, negli anni novanta, gli affidò la direzione dei programmi di La Cinq (prima tv privata francese), l' unico fallimento televisivo di Sua Emittenza. Nel 2015 è stato anche nel Cda della Rai, su proposta dei grillini. E, a novembre 2018, è tornato a guidare Rai Due, dopo esserne stato direttore per sei anni dal 1996 al 2002, grazie soprattutto alla comunanza politica con i Cinquestelle. Quindi, chi meglio di Freccero, poteva rilanciare la seconda rete Rai alle prese con un problema di identità, stretta tra l' istituzionale Rai Uno e la più innovativa Rai Tre. Sotto la direzione di Andrea Fabiano, Rai Due aveva trovato difficoltà a crearsi una identità: con l' intento di essere la rete giovanile di Viale Mazzini, un po' la Italia Uno del sevizio pubblico. Così la scelta Freccero sembrava dare una direzione precisa alla rete. L' ex enfant prodige della tv italiana, che sa come muoversi nel paludato mondo della tv di Stato, da subito chiarì di voler fare una tv sovranista. Basta serial americani e più interesse per le idee e temi legati al nostro paese: raccontare l' Italia che cambia. Una idea affascinante, ma senza delle indicazioni troppo aleatoria. E Freccero, però, che la materia la conosce bene ha iniziato subito a macinare idee e programma. Ha cercato nell' enorme e prezioso materiale che la Rai ha nei suoi archivi e ha tirato fuori Unici: una serie di trasmissioni tematiche dedicati a figure storiche dello spettacolo e non (Grillo, Celentano, Benigni, Vasco Rossi) e varietà storici (come Non Stop di Enzo Trapani). Scelta premiata dagli ascolti. Poi però il direttore ha iniziato a voler osare di più e ad affidarsi a personaggi non adattabili ad un certo tipo di tv classica.Come l' ex coppia Morgan e Asia Argento. L' attrice è nel Realiti di Enrico Lucci che, dopo le polemiche per gli attacchi alle figure di Falcone e Borsellino e i pessimi ascolti del debutto, è stato spostato dalla prima alla seconda serata. Mentre, l' ex leader dei Bluvertigo, ha avuto la sua chance come giurato a The Voice of Italy, e l' occasione di condurre un programma dedicato ai miti del rock. Ha iniziato con Freddie ( 324.000 spettatori e il 3.4%) sul leader dei Queen e, due sere fa, con con lo speciale Ziggy, Morgan racconta David Bowie (214.000 spettatori con il 2.7%). Due clamorosi flop di cui il cantante non si è voluto prendere nessuna colpa. «Non sono responsabile del montaggio di quello che è andato in onda», ha scritto su su Facebook, «e posso garantire che di quel che è stato registrato è praticamente andato in onda meno del 10% per ciò che riguarda il racconto, e mi imbarazza un po' che si sia utilizzato il titolo Morgan racconta Bowie». di Giampiero De Chiara Per approfondire leggi anche: Morgan, malore nel giorno dello sfratto

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