Cerca
Cerca
+

Rai, Fiorello il "Caronte" di Viale Mazzini: la missione che gli affida la tv di Stato

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

A Viale Mazzini parlano di Viva RaiPlay come il Ground Zero del servizio pubblico. Con questo show - dicono - la Rai cambierà volto: diventerà tecnologica. Anzi, di più. Sarà il primo servizio pubblico al mondo «a proporre uno show live su una piattaforma Ott per ben sei settimane consecutive», come ha annunciato ieri l' ad Rai Fabrizio Salini. Anzi, ancora di più. Non sarà un progetto rivolto ai giovani ma agli «amici con la prostata», per citare la riuscita battuta del fautore di questa rivoluzione mediatica, ossia Fiorello. Solo uno come lui poteva accettare un azzardo simile. Leggi anche: Ballando con le stelle, svolta impensabile per Vera Kinnune e Stefano TANTO CORAGGIO «Ha avuto coraggio», ammette Salini. «Avevo detto che a 60 anni avrei smesso con la tv e quale occasione migliore? Se andrà male, ho l' alibi perfetto», ribatte Fiorello. La strategia è la seguente: da lunedì su Rai Uno, subito dopo il Tg delle 20 ma prima de I soliti ignoti («per intenderci quando c' è la morte degli ascolti», scherza Fiorello), andrà in onda una versione mini, da 15', di Viva RaiPlay. Un modo per stuzzicare l' interesse del pubblico e spingerlo a iniziare a usare RaiPlay perché a partire dal 13 novembre Viva RaiPlay sarà visibile solo su questa piattaforma. È anche previsto uno speciale con Il meglio di Viva RaiPlay su RadioDue. Il pubblico seguirà Fiorello in questo ginepraio di device? Probabile, anche perché la sensazione è che il format di Viva RaiPlay sia... Fiorello. Lo showman ieri ha infatti intrattenuto per quasi due ore la stampa senza dire effettivamente nulla sullo show. Ha scherzato, fatto battute e preso in giro lo stesso ad Salini: «Lo sa che ad è l' inizio di addio, vero? Tra l' Umbria e il programma che magari va male, qui non ne usciamo vivi». Anche se non diceva un tubo, tutti pendevano dalle sue labbra. Perché Fiorello è un format vivente. Non serve dunque avere dettagli sul nuovo show che, al 99%, vivrà di pura improvvisazione. Fiorello ha giusto anticipato qualcosa sul cast: ci sarà il giornalista Vincenzo Mollica, in una versione inedita; un corpo di ballo di giovanissimi talenti che Fiorello ha visto (e scippato) a Italia' s got talent; la star di TikTok Luciano Spinelli, gli ormai celebri gemelli di Guidonia, il cantautore Danti e l' attore Pippo Crotti, volto noto ai fan dei film di Chezzo Zalone. Cosa farà questa allegra combriccola insieme? Il varietà, nel senso di «tante varie cose insieme» che dovranno giornalmente coprire lo spazio temporale monstre di 50'. «Non è troppo», assicura Fiorello, «anche perché da quei 50' verranno estrapolati dei mini video da far girare in rete e in tv. Per esempio vederete un video sull' Umbria durante Don Matteo». Dunque una tv davvero interattiva, fluida, al passo con i tempi. BATTUTE A RAFFICA «Il fatto è che hanno sbagliato nome: RaiPlay suona come Replay, ossia rivedere. Dovevano chiamarla Raiflix: avremmo preso tutti!». Battute a parte, l' impressione è che tutto cambierà perché tutto resti uguale. Fiorello farà Fiorello su RaiPlay e per questo sarà un successo. In fondo, la fruizione on demand non è poi così differente: stando a un' analisi elaborata dal CeRTA, iPort Nielsen e Comscore sui dati di Total Audience Auditel, i programmi più visti on demand sono X Factor, Temptation Island, L' aria che tira e Uomini e donne. Praticamente, esattamente quello che spopola in tv (a eccezione della sorpresa L' aria che tira). Dunque fuori dalla tv funziona esattamente quello che spopola in tv: cambia solo la modalità di fruizione. Ergo, Fiorello sbancherà. di Francesca D'Angelo

Dai blog