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Sanremo 2020, Junior Cally e il dramma della falsa leucemia: "Dovevo fare l'attaccante al Perugia..."

Cristina Agostini
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Al Festival di Sanremo si è presentato senza maschera: "Ho deciso di non indossarla per metterci la faccia". Ma Junior Cally, insieme alla passione per la musica aveva quella per il calcio. Attaccante mancato, il cantante, in una intervista a calciomercato.com racconta: "Quando avevo 13 anni ero visionato da Parma e Perugia, col quale non ho supero le visite mediche a causa di una piastrinopenia, carenza di piastrine. All'inizio addirittura si era parlato di una presunta leucemia, ma per fortuna dopo quattro anni di controlli abbiamo capito che non avevo nulla di grave". Leggi anche: "Sei una checca frustrata, che faccia hai?". Criticato per Sanremo, la follia di Riki: insulti-horror al critico-vip Peccato però che per questa ragione abbia smesso di giocare. "Chissà cosa sarebbe successo se fossi diventato un calciatore, quello per me rimane il più grande rimpianto. Un sogno non vissuto". Continua: "Ero un attaccante, un bomber. Arrivavo a segnare anche più di quaranta gol all'anno. Mio padre mi dava 20 euro ogni volta che segnavo, ma dopo un po' ha dovuto abbassare il premio altrimenti sarebbe rimasto senza una lira. Lui diceva sempre che ero scarso, mi criticava per spronarmi a fare ancora meglio. E questo insegnamento di vita lo porto dentro ancora oggi quando vedo le visualizzazioni dei miei video. Non mi sento mai appagato, voglio sempre fare di più". 

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