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Morto Jean Paul Belmondo, il divo dalla faccia tosta e un sorriso irresistibile: addio a 88 anni

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Da sempre apprezzato come attore per il suo stile scanzonato e brillante e per il suo grande carisma, che lo hanno contraddistinto in molteplici film, spesso in ruoli da “duro con il cuore tenero”, se n’è andato all’età di 88 anni Jean-Paul Belmondo. Nato a Neuilly-sur-Seine, esordisce cinematograficamente nel 1956 con il cortometraggio Molière di Norbert Tildian. Il film che lo consacra come uno dei maggiori attori francesi presso pubblico e critica è Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard. Dopo il successo con il film di Godard, Belmondo viene contattato da Claude Sautet per recitare accanto a Lino Ventura nel suo noir Asfalto che scotta (1960), molto apprezzato dalla critica.

 

Seguono successivamente le ottime prove recitative in film di buon successo, come Lèon Morin, prete (1961) e Lo spione (1962), entrambi di Jean-Pierre Melville, maestro indiscusso del noir francese. Nel 1963 Belmondo viene chiamato dal regista Renato Castellani per il suo Mare matto, dove interpreta brillantemente un marinaio livornese, innamorato di una pensionante (interpretata da Gina Lollobrigida). Riconosciuto ormai come un divo fra i più popolari del cinema francese, con L’uomo di Rio (1964) di Philippe de Broca, Belmondo inizia la svolta del suo percorso artistico verso un filone più commerciale, tuttavia sempre molto apprezzato dal pubblico.

 

 

 

Nel 1970 ottiene infatti un enorme successo internazionale con Borsalino, interpretato al fianco di Alain Delon. Ritornerà solo nel 1974 al cinema d’autore con Stavisky il grande truffatore di Alain Resnais, ma senza riscuotere particolari consensi. Negli anni settanta si specializza nel genere poliziesco, interpretando spesso molte scene pericolose senza controfigura, intervallando la sua produzione con pellicole drammatiche: in questi anni lavora sotto la direzione di grandi registi come Henri Verneuil, Georges Lautner, Philippe Labro, Jacques Deray e Philippe de Broca. Ottiene ancora un grande riconoscimento dal cinema nel 1989, quando riceve il Premio Cèsar per il migliore attore per il film Una vita non basta di Claude Lelouch. Il 18 maggio 2011 viene insignito della Palma d’oro alla Carriera durante la 64^ edizione del Festival di Cannes. Nel 2016, assieme al regista Jerzy Skolimowski, gli viene assegnato il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Sposato due volte con la ballerina Elodie che gli ha dato tre figli e l'attuale compagna Natty, incarna lo spirito francese piu' nazionalista e orgoglioso, negli anni settanta fu protagonista di una lunga storia d'amore con Laura Antonelli.

 

 

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