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Paolo Calissano, l'ex Fabiola Polese: "Chi gli ha voltato le spalle", un'accusa devastante

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Non si è suicidato, Paolo Calissano. Ne è sicura Fabiola Polese, ex fidanzata dell'attore 54enne trovato morto nella notte tra 30 e 31 dicembre nella sua casa di Roma: prima ipotesi, overdose di psicofarmaci. La donna, che ha dato l'allarme non riuscendo a contattare l'ex star delle soap italiane, tra anni 90 e inizio Duemila, contesta però un atto volontario di Calissano, che secondo molti amici viveva in un profondo stato di depressione. "Non era da lui - spiega Fabiola -. Credo che non abbia retto a tutti i farmaci che prendeva per via della sua depressione. Aspettava un'altra chance. Il mondo dello spettacolo gli aveva voltato le spalle, ma lui voleva un'occasione di riscatto che nessuno gli ha concesso". 

 

 

 


"La serratura non aveva le mandate inserite", sottolinea la Polese al Messaggero. La porta lasciata aperta è uno degli indizi che ha contributo a far aprire alla Procura di Roma un fascicolo per omicidio colposo e morte in conseguenza di altro reato. "In quella casa entravamo solo io e il domestico, ma lo verificheranno le indagini - aggiunge l'ex compagna, smentendo la pista di una persona presente nell'appartamento al momento della tragedia -. Lui ormai non usciva quasi più, si era lasciato andare e forze era tornato a prendersi le benzodiazepine in dosi massicce per dormire". 

 

 

 

"Ne ha vissute tante e si è sempre rialzato - prosegue nella sua confessione commossa la Polese -. In queste ultime settimane era andato molto giù e le feste di Natale lo angosciavano amplificando la sua solitudine. Io penso che abbia fatto qualche pasticcio con i medicinali, un bombardamento di psicofarmaci, ma non per togliersi la vita". Alle spalle di Calissano c'era un passato drammatico, fatto anche di droga. Che però secondo la Polese era un capitolo chiuso. Ora, l'attore viveva solo per cercare un riscatto professionale dopo gli anni di grande successo e l'oblio. Voleva rientrare nello spettacolo come sceneggiatore, "ma non gli hanno dato nessuna chance e gli hanno chiuso tutte le porte in faccia". Una fine quasi scritta, un copione tanto drammatico quanto scontato.

 

 

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