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Riccardo Iacona, la Rai si svena per il nuovo contratto: cifre-choc

Giampiero De Chiara
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Riccardo Iacona lascia, raddoppia e ci guadagna un bel gruzzolo. Beato lui che se lo può permettere. È Dagospia a svelare che il conduttore di Presa Diretta, da domani sera di nuovo in prima serata su Rai Tre, ha anticipato la pensione a fine gennaio rivolgendosi poi a Beppe Caschetto (agente di molti artisti della tivù) per rientrare in azienda con un contratto da “artista”. Le cifre sono notevoli e vanno aggiunte alla pensione che Iacona percepirà come giornalista Rai, matuarata fin dai tempi della Samarcanda di Michele Santoro. Il sito di Roberto D’Agostino parla di un accordo, valido dal 2023 al 2026, per 660mila euro che potrebbero salire fino a 800mila.

“STRANEZZE”
Un bel colpo per il conduttore Rai. Ed è curioso che proprio nella prima puntata dell’anno del suo programma si parlerà di: «Evasione fiscale, dello scandalo del lavoro nero e della povertà che aumenta», come recita lo stesso Iacona in un video pubblicato sulla pagina Facebook della trasmissione. Nasce così spontanea la battuta che se in Italia, secondo Presa Diretta, cresce la povertà (“stranamente” proprio mentre alla guida c’è un premier di centrodestra) non accadrà certo a casa Iacona.

 

Il giornalista, come tanti altri suoi colleghi, è riuscito come suo diritto a rinegoziare un contratto non più come dipendente di Viale Mazzini, ma come esterno con tutti i vantaggi economici che ciò può portare. Nulla di male che una scelta che probabilmente tutti avrebbero fatto o hanno già fatto, come ad esempio altri alfieri del giornalismo di sinistra quali Michele Santoro o Corrado Formigli, venga intrapresa dallo stesso Iacona dopo la pensione anticipata.

 

GLI INTELLETTUALI
«Se non ora, quando?», verrebbe da dire citando un altro slogan caro a certi intellettuali di sinistra ai tempi di Berlusconi premier, lo giudicarono “inadatto” a guidare il Paese causa il conflitto di interessi creato dal proprio patrimonio personale. Riccardo Iacona non farà certo il presidente del Consiglio, però magari con il nuovo stipendio, contrattato con la Rai, potrà comprarsi delle giacche più eleganti, se non addirittura qualche cravatta.

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