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Viva Rai 2, Meloni-Fiorello coppia d'oro: cosa è successo in diretta

Klaus Davi
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La trovata della finta imitazione a Viva Rai 2!, senza neanche essere stata annunciata, ha letteralmente sconvolto i già scombussolati equilibri della fascia mattutina consegnando a Fiorello il record d’ascolto stagionale con un 18.9% di share medio e punte del 22% e più di 1,1 milioni di spettatori nel corso dello sketch. Ma non è solo una questione di numeri. È il messaggio che emerge dalla trovata che ha accompagnato il risveglio di oltre un milione di italiani. Utile a smontare il racconto di una Premier poco incline a prendersi in giro, rigida, fredda, lontana anni luce dai principi stessi della satira che si basa proprio sulla dissacrazione del mito. Consegnandosi al geniale umorismo di Fiorello, in un solo colpo la «ragazza della Garbatella» ha dimostrato invece verve autoironica, capacità di autocritica, senso dell'umorismo, flessibilità intellettuale.

 

 

 

PIENO TRA I GIOVANI

Ma come sempre avviene per le leggi del mercato, a decretare il successo dell’operazione sono stati gli italiani, i virtuali “azionisti” della tv pubblica. Gli esperti analisti di OmnicomMediaGroup scandiscono impietosi i dati (per chi sostiene che Giorgia sia in calo di popolarità). Intanto sfonda tra i giovani e i giovani adulti che sulla carta dovrebbero “odiarla” di più per la vicenda delle coppie gay e dei diritti Lgbt+. E invece è proprio in quella fascia (per la gioia degli investitori pubblicitari) che si raggiungono vette del 24.7% di share tra i 20/24 anni e del 22.3% tra i 25/34 anni. Per non parlare della cosiddetta “upper class” che ha seguito il programma con share stellari, ovvero addirittura il 26.4% per il target laureati e il 25.6% nelle grandi città oltre i 250.000 abitanti.

Colpisce anche la distribuzione dell’ascolto televisivo. Praticamente tutte le regioni registrano picchi degni quasi di un evento sanremese. La Sicilia supera la soglia del 31% ma tutto il Sud va bene con la Campania al 23%, la Puglia al 21.1%, il Molise al 39.3%, l’Abruzzo al 24.2%. Pure il Centro-Nord, però, fa registrare cifre di grande interesse in Liguria (24.8%), Emilia Romagna (20%), Marche (23.1%), Umbria (24.1%). Per quanto riguarda i centri abitati, a parte l’exploit già anticipato nelle città più grandi, va registrato anche il 25.7% di share in quelle tra 100.000 e 250.000 abitanti, il 18.2% tra 10.000 e 100.000 e il 16% nei comuni sotto i 10.000 abitanti. Tradotto: Giorgia sa dialogare sia con la provincia profonda che con l’Italia più metropolitana.

 

 

 

UN PO’ MENO ISTITUZIONALE

Un caso che l'intervento di Meloni sia avvenuto alla vigilia di un importante question time in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 23 e il 24 marzo in cui uno degli argomenti principali sul tavolo sarà quello dei migranti? Forse no, forse gli spin doctor hanno ritenuto di proporre un’immagine del Presidente del Consiglio un po’ meno istituzionale. Una risposta anche alla stessa sinistra che è maestra nell’aizzare comici (anche molto astuti e spietati) contro i “nemici politici” ma che di capacità autocritiche è completamente priva, tanto alta e monumentale è la considerazione che ha di sé stessa. Come ci ricordava un bel libro di Luca Ricolfi di qualche anno fa. La Meloni ha saputo sparigliare, sorprendendo anche i più prevenuti. 

 

 

 

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