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Maria De Filippi, appello di Ezio Greggio: "Va fatto. Per chi ci ha lasciato"

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I continui rumors che danno Maria De Filippi sul punto di mollare tutto per il grande dolore che vive da quando suo marito Maurizio Costanzo non c'è più, stanno facendo preoccupare chi le vuole bene. Ezio Greggio, ad esempio, che le ha scritto una lunghissima lettera a cuore aperto per esortarla ad andare avanti anche e soprattutto in onore del marito. "Ho letto qua e là della tua voglia di mollare tutto, di fermarti nel tuo lavoro", scrive Greggio. "Mi auguro sia stato solo un momento di smarrimento. Io, a nome di tanti tuoi amici, ti dico che si deve andare avanti, che devi continuare. Lo devi a una platea sterminata che ti segue, lo devi ai centinaia di talenti che aspettano l’occasione che gli darai sul tuo palcoscenico per emergere e coronare i loro sogni. Va fatto, Maria, per le persone che ci hanno lasciato, perché la loro volontà è di non dimenticarli, di andare avanti e di proseguire in quel percorso lungo nel quale ci hanno sostenuto. Hai tuo figlio Gabriele al tuo fianco, e poi Sabina, Giuseppe, tanti collaboratori per i quali sei immensamente importante".

 

 

La lettera è nata da una telefonata di Roberto D'Alessi, il direttore di Novella2000, che ha contattato Ezio Greggio per esprimere con le sue parole d’affetto che tutto il pubblico italiano vuole dimostrare a Maria in questo difficile periodo. "Mi hanno chiesto di scriverti una lettera che interpreti il sentimento di tutti noi, tuoi colleghi e amici in questo momento così triste e difficile della tua vita", ha spiegato il comico e conduttore nella lettera. "Ho detto sì perché in questi giorni, da quel giorno, mi sei venuta in mente tante volte". Ecco allora i ricordi che Ezio inanella per regalarle un sorriso: dagli sketch di C’è posta per te alle ospitate al Maurizio Costanzo Show, fino all’ultima intervista fattagli da Costanzo, soltanto lo scorso gennaio durante la sua trasmissione radiofonica. "Quando Maurizio era direttore di Canale 5", racconta Greggio, "ci presentavamo spesso Enzo (Iachetti) e io nel suo ufficio, con una scusa, solo per far casino. Con lui che, dopo mezz’ora di nostre battute perditempo, di discorsi senza capo né coda, ci diceva ridendo: Ma che volete? Niente, non volevamo niente, volevamo stare con lui". 

 

 

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