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Viva Rai 2, Fiorello: "Se qui c'è la Meloni...", schiaffo a rosiconi e sinistri

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Roberto Tortora
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Il 2023 si sta rivelando, fin qui, un anno d’oro per Rai 2, tornata a brillare dopo un lungo periodo di buio con la felice scelta di alcuni programmi di successo. Boomerissima, innanzitutto, con una spumeggiante Alessia Marcuzzi che ha saputo ridare vita agli anni ’80 e ’90. Il vero “boom”, però, lo ha fatto e lo continua a fare Fiorello con Viva Rai 2, la striscia mattutina delle 7:15 che fa iniziare le giornate in allegria dal box di via Asiago, a Roma, non senza qualche mugugno dei vicini residenti. La colazione in diretta Instagram, che profuma di caffè e cornetto caldo, viene rotta dagli applausi della gente comune e lo stesso Fiorello ammonisce: “Sssssshhhhh, esultate piano, che qui protestano”. Per limitare il fastidio a chi dorme ancora, come spiega un reportage di La Stampa, che è andata a sbirciare dietro le quinte del programma, le basi sono tutte “in ear”, si sentono solo negli auricolari, l’allegra caciara è tale solo in tv, in strada è tutto sottovoce. Un salotto in movimento, dove passa il mondo intero: tra ballerini, attrici, semplici fan, sosia di Thomas Millian e tanti personaggi improbabili che passano solo per un saluto. 

Sta diventando una corrida qui”, commenta scherzoso lo showman siciliano. Oltre novecentomila spettatori di media (più i dati di Raiplay), il 17% di share in una fascia oraria che prima faceva l’1%. Il tetto del milione sfondato nella puntata con l’imitatrice di Giorgia Meloni, che invece era la Meloni per davvero. Ma Viva Rai 2 è un programma di destra o di sinistra? Fiorello è abile giocoliere di tutto l’arco politico, come dimostra la sua constatazione: “Qui sono venuti Gualtieri, Renzi, Calenda, ho intervistato Serracchiani nei panni del Belvo. C’è la Meloni e dicono che sono di destra, c’è la Schlein e dicono che sono di sinistra, io ho sempre giocato con la politica e per me conta lo spettacolo. La verità è che nelle mie puntate meno a destra e a sinistra, prendo in giro La Russa e Rampelli che non vuole le parole inglesi, così come il Pd che non si mette d’accordo sugli ecovandali”.

 

A stupire è l’imponenza della grande macchina produttiva del programma, cui lavorano circa 200 persone e che viene raccontata dallo stesso Fiorello: “Nasce tutto qua - spiega Fiorello - dopo la trasmissione ci riuniamo e tiriamo giù delle idee tutti insieme. L’idea di Batman e Wonder Trans, per esempio, ci è venuta per caso, era il compleanno di Christian Bale, ho chiesto se c’era un costume da Batman, e c’era: il più brutto che si sia mai visto. L’ho indossato e quello già faceva ridere”. Wonder Trans è interpretato dalla spalla di Firoello, Fabrizio Biggio. Possibile mai che nessuno protesti, in tempi così suscettibili? “Certo che protestano. Come è naturale che succeda nel 2023, ci sono i social. Prima magari si arrabbiavano lo stesso – dichiara Fiorello - ma al massimo si sfogavano al bar, ora possono farlo pubblicamente. Però ormai abbiamo fatto il callo alle proteste, perché si protesta su qualsiasi cosa. Davvero: qualsiasi cosa. E spesso dando giudizi senza alcuna competenza. E allora io ho smesso di farmi problemi, perché protestare su tutto equivale a protestare su niente. Nessuna autocensura”.

 

In trasmissione è comparsa un giorno anche la figlia di Fiorello, Angelica, 16 anni oggi, ma che da piccola veniva accudita da una babysiter speciale, cioè proprio l’attuale premier Meloni: “Giorgia non la faceva giocare con le Barbie, non voleva nemmeno che guardasse i cartoni con le principesse”. La figlia cerca d’inserirsi nel mondo dello spettacolo, anche se il padre preferirebbe vederla in un ruolo diverso: “Se lo facesse, dovrebbe fare una cosa totalmente diversa da quello che faccio io. Ad esempio, è una brava pianista e anzi: colgo l’occasione per farle un appello pubblico perché riprenda a suonare, si è fermata dopo 5 anni di conservatorio e tre da privatista. Fino a 14 anni non sapeva nemmeno cosa fossero il pop e il rap, solo classica. Il suo mito erano i pianisti Martha Argerich e Lang Lang – racconta Fiorello - ci portava a vedere i loro concerti, Lang Lang l’abbiamo anche incontrato: ha delle dita così lunghe che quando è venuto a salutarci le mani stavano ancora suonando”.

Già si pensa, però, al prossimo anno, Fiorello è sempre in movimento: “Ci vuole un’idea, a me non piace ripetere le cose identiche. La versione in seconda serata, quella dopo Sanremo, è andata bene. Di notte avevamo il 60% di share e il dato era drogato dal Festival, ma poi la replica al mattino faceva il 14%. Quindi potremmo pensare alla seconda serata, ma quella di Rai 2 è un po’ debole, per bene che puoi fare arrivi a un 9-10% di share, ed è già un miracolo”.

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