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Iva Zanicchi, "cosa dicevano di me": così la sinistra ha provato a rovinarla

Iva Zanicchi

Daniele Priori
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La Regina Elisabetta è tornata in vita. Nel corpo, nel cuore e negli abiti di Iva Zanicchi per l’ultima puntata de Il cantante mascherato andato in onda ieri su RaiUno, trasmissione di cui Iva è stata una giurata. Zanicchi a 83 anni sta vivendo la sua seconda giovinezza dopo i successi musicali in tv e in politica da europarlamentare del Partito Popolare Europeo. E resta l’unica cantante donna ad aver vinto tre volte Sanremo. «Ci sono donne... non diciamo con le palle ma con le tette. Come la Meloni che le ha belle e toste». Sorride di gusto Iva. «Ma auguro di far bene anche alla Schlein, pure se non la penso come lei. È una leader donna, rappresenta un vento nuovo in un partito che stava morendo».

Iva, come le è venuto in mente di travestirsi da Regina Elisabetta?
«L’ho fatta resuscitare per farla stare vicina al suo Carletto nel giorno dell’incoronazione, insieme a quella gran dama di Camilla che ce l’ha fatta a diventare regina. Lavorare con Milly Carlucci è davvero un privilegio. Anche se a me, lo dico dandomi un po’ la zappa sui piedi, fare la giurata non mi riesce molto bene. Milly è una gran signora. Rilassante, mai nervosa, sempre serena e positiva».

Anche se gli ascolti non vi hanno premiato molto...
«L’Auditel si guarda sempre ma personalmente non mi lascio demoralizzare. Anche perché dall’altra parte c’è Maria De Filippi che è un carrarmato».

 



 

Ma queste famose barzellette le ha imparate da Berlusconi o è stata lei a insegnarle al Cav?
«Io le dico da sempre anche se tra noi c’è una differenza. Quando lui racconta la stessa barzelletta, tutti ridono lo stesso. Se la racconto io invece protestano e dicono di conoscerla già».

Berlusconi l’ha portata davvero dove ha voluto. Si può dire?
«Io amo Berlusconi e l’ho sempre stimato per la sua capacità di attenzione e convinzione. Facevo solo la cantante, lui mi ha chiamato ad Arcore convincendomi a provare a fare la televisione, anche solo per un mese».

In tv a Mediaset come ha lavorato?
«Con Ok il prezzo è giusto! sono andata avanti tredici anni tutti i giorni e un paio di stagioni anche la domenica. Tra i nostri telespettatori affezionati scoprimmo di avere anche il presidente Andreotti che dichiarò di rilassarsi alla sera guardando Ok! Silvio si soffermava moltissimo sui costumi delle ballerine (ride) Faceva grandi cene in azienda, si faceva amare. Ricordo che passava l’intera serata al tavolo con le sarte, i cameraman, i truccatori. Adesso poi adoro anche un altro Berlusconi: Pier Silvio. Sta dimostrando di essere un bravissimo condottiero. Non è facile gestire un’azienda come Mediaset ma lui sta diventando un grande imprenditore, parlano i risultati».

Berlusconi l’ha portata anche in politica che lei voleva fare meno della tv. Poi però si è appassionata.
«...e sono stata sei anni al Parlamento Europeo. Ho creduto molto nel Berlusconi politico. Nelle sue capacità e nella possibilità di aiutare davvero il nostro Paese. Ha subito attacchi vergognosi anche in Europa. Pensi che i colleghi stranieri quando arrivavo mi salutavano dicendo: “Ciao bunga bunga”. Nessuno mai al mondo ha subito un attacco così sconsiderato ma d’altra parte questi sono atteggiamenti tipici della sinistra. Sa che provarono ad attaccare anche me in Europa?».

Davvero. E come?
«Dissero che ero un’assenteista. Finii la legislatura con il record di presenze: oltre il 94%».

Sta seguendo il dibattito tra Siae e giganti dei social sui diritti della musica italiana?
«Bisogna aiutare la musica italiana. Con la globalizzazione i giovanissimi cantano solo in inglese anche in trasmissioni come Amici, X Factor. Serve una regolamentazione. È giusto che ognuno salvaguardi la propria musica. Noi siamo la patria della melodia, l’elemento che rende immortale la canzone. Le canzoni che si cantano oggi, tra due anni non le ascolteremo più. Basterebbe far ascoltare ai giovani i capolavori di Endrigo ma anche di Bindi, dimenticato da tutti».

 

 

Restiamo in Europa. Lei ha partecipato anche all’Eurovision. Ha qualche consiglio da dare a Mengoni che ci torna per la 2ª volta?
«Mengoni è un grande artista. È bello, si muove bene, sa tenere il palco e ha una voce incredibile. I cantanti, guarda caso, dovrebbero avere prima di tutto una bella voce! Gli auguro di vincere ma anche se non vincesse sarà apprezzato. Perché porta la musica e la voce italiana».

Parliamo di un’altra primadonna: Mina. Ha sentito davvero così tanto la rivalità con lei a inizio carriera?
«Nessuno poteva essere rivale di Mina. Abbiamo la stessa età ma io ho iniziato a cantare cinque anni dopo di lei. Anzi, ho amato moltissimo Mina che all’inizio era il mio mito».

Le piace il duetto di Mina con Blanco?
«L’ho sentito e lo trovo molto interessante».

Di Ornella Vanoni a cena con Marracash che dice?
«Credo che Ornella vada ammirata per questa sua forza e voglia di non arrendersi. Ma guardi che ci sto pensando anche io! Devo solo trovare il partner giusto».

Tra i nuovi artisti chi le piace?
«Diodato, lo apprezzo molto». 

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