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Al Bano, "quando ero giovane": le parole che mandano in tilt la sinistra

Claudio Brigliadori
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Non sarà un imprenditore come Flavio Briatore, ma Albano Carrisi, classico self made man del Sud e uomo della terra prestato (con successo mondiale) alla canzone condivide con il cuneese saggezza e pragmatismo popolari. Spiriti quasi di un’altra epoca, sicuramente poco a loro agio nell’età (si spera, finita) del reddito di cittadinanza e dei sussidi a pioggia.

 

 

 

Ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio su Rete 4, per l’ultima puntata stagionale, il Leone di Cellino San Marco, che possiede una grande tenuta vinicola nella sua Puglia, ha parlato con cognizione di causa del problema della manodopera estiva.

 

 

 

«Si dice che non ci sia lavoro ma quando arriva il lavoro poi chi può fugge come se fosse una malattia», è il paradosso di Carrisi. «I tempi sono cambiati. Quando ero ragazzo io non stavo a guardare quante ore lavoravo, sono stato otto mesi senza un giorno di riposo, ma ero felice di lavorare».

 

 

 

Proprio un altro mondo, come quello raccontato qualche giorno fa da Briatore a CartaBianca su Rai 3: «Tra 20 anni non ci saranno più falegnami o muratori. L’Italia funziona perché ci sono piccole e medie imprese dove chi ci lavora non sa neanche dov’è Roma, non sa neanche chi è il ministro del lavoro, non gliene frega niente». «Se queste imprese funzionano - proseguiva Mister Billionaire dalla Berlinguer - , il figlio è invogliato a fare il lavoro del padre. Il lavoro manuale deve essere incentivato».

 

 

 

Ovviamente il mondo della sinistra l’ha criticato e probabilmente criticherà anche Al Bano, continuando a cullarsi nella convinzione che l’unica realizzazione possibile per un giovane sia quella di continuare a studiare anche in mancanza di sbocchi plausibili, senza considerare invece le strade alternative. 

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