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Clemente Mimun e l'ictus: "Così Berlusconi mi ha letteralmente salvato la vita"

Il direttore del Tg5

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Clemente Mimun ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in occasione dei suoi 70 anni. Tra Rai, Mediaset e aneddoti riguardanti sia la sfera privata che quella professionale, il cofondatore del Tg5 ha ricordato di quando nel 2011 è stato colpito da un ictus: “Mi salvò letteralmente Silvio Berlusconi che in quel momento era presidente del Consiglio. Venne a trovarmi al Santa Lucia, l’ottimo centro specializzato a Roma nella riabilitazione neurologica”. 

 

 

“Gli chiesi di sostituirmi - ha aggiunto Mimun - avevo la parte sinistra del corpo paralizzata, la bocca storta, non riuscivo a parlare. Lui parlò con i neurologi e i fisioterapisti, fece una telefonata. Arrivò un computer abilitato alle video-riunioni. Mi disse: 'Guarirai lavorando, ti chiedo qualità del tg e buoni ascolti’. Devo a lui se sono tornato in buona forma. Non posso più andare in moto… ma non voglio e non devo lamentarmi”. A proposito di Berlusconi, Mimun ha parlato anche del futuro di Mediaset senza il Cav: “Pier Silvio è molto attento anche all’informazione”. 

 

 

“Vuole qualità e ascolti - ha sottolineato - evidentemente è un ‘vizio’ che si tramanda nelle generazioni. Sono certo che sarà accanto e valorizzerà sempre il Tg5 che considera uno dei suoi gioielli di famiglia”. Passando invece alla Rai, Mimun ha espresso parole di grande apprezzamento a Fiorello, che negli ultimi mesi è riuscito nell’impresa di riportare alla vita la moribonda Rai2: “Ci incrociamo in vacanza, ci mandavamo messaggi via telefono, avevamo due cani border collie “parenti”, siamo amici da sempre. È bravo, intelligente, intellettualmente onesto”. 

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