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Tiziano Ferro delude la sinistra arcobaleno

Alberto Busacca
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Che delusione, per la sinistra. Tiziano Ferro era il testimonial ideale per attaccare il governo sui diritti e per criticare la solita “destra bigotta” che se ne frega delle famiglie arcobaleno. E invece lui, Tiziano, si è tirato indietro. E la sua storia, dolorosamente privata, non potrà più essere utilizzata da dem e progressisti vari. Il cantante, si sa, è in fase di divorzio dal marito, Victor Allen. E, come succede a tante coppie che scoppiano, bisogna pensare anche (e soprattutto) ai bambini. Che in questo caso sono due: Margherita e Andres. Annunciando la separazione, a metà settembre, Ferro aveva spiegato: «I miei due meravigliosi figli trascorrono la maggior parte del tempo con me. In questo momento non posso lasciarli, e non posso portarli in Italia». Già, «non posso portarli in Italia». Apriti cielo. Questa frase aveva fatto sobbalzare la sinistra e i giornali progressisti...

La Stampa, per dire, era andata all’attacco a testa bassa. Con questo titolo: «Il divorzio di Ferro e i figli arcobaleno senza tutele in Italia». Anche Repubblica aveva preso la stessa strada: «Qui non c’è una legge che protegga i bambini delle coppie omogenitoriali: restano senza diritti del tutto o si vedono riconosciute le tutele solo a metà. Le parole del cantautore accendono di nuovo i riflettori sulle mancanze dell’Italia». E ancora: «Da quando è in carica, il governo ha usato questo tema, delicato e divisivo, come passepartout per attaccare i diritti di molte altre minoranze. Attuando una stretta che ha complicato ancora di più le cose». Insomma, i problemi di Tiziano Ferro sarebbero colpa del governo di Giorgia Meloni...

 

 

 

Ma le cose stanno davvero così? No, assolutamente. E a chiarirlo ci ha pensato lo stesso Ferro, intervistato da Candida Morvillo sul Corriere della Sera. Domanda: come mai non può portare i bambini in Italia? Risposta: «Questa frase ha scatenato gli odiatori seriali e ha dato pane ai cretini, specie considerando che i miei figli erano con me in tour in Italia questa estate. Ora, non poter partire coi bimbi è dovuto non alle leggi italiane, ma a un tecnicismo noioso e fastidioso: avendo un divorzio in corso, non posso lasciare lo Stato della California coi miei figli». Toh, non c’entrano le leggi italiane e non c’entra la Meloni. È solo la sinistra che se la canta e se la suona. Ma alla fine, guarda un po’, stecca sempre... 

 

 

 

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