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Antonio Ricci, attimi di terrore: "Bomba sulla scrivania, dove la fanno brillare"

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Dopo i fuorionda di Andrea Giambruno proposti a Striscia la Notizia, e dopo tutte le conseguenze che quei fuorionda hanno determinato, Antonio Ricci è piombato sotto l'attenzione mediatica. Forse ancor di più rispetto a quanto sempre lo sia stato. E così, ecco che il patron del tg satirico di Canale 5, ora si racconta anche in una lunga intervista concessa a 7, il settimanale del Corriere della Sera.

L'autore più irriverente del piccolo schermo si racconta a tutto tondo. Ammette che "a 50 anni volevo smettere. Pensavo: ho vinto più Telegatti di Mike Bongiorno, mi osannano e mi maledicono, la parte che preferisco". Ma a dissuaderlo fu Renzo Piano: "Tu sei matto, noi restiamo in cantiere fino alla fine", gli disse convincendolo con poche parole a non gettare la spugna.

Quando gli chiedono se abbia mai paura, risponde: "Ho paura che mi venga paura". E se l'è mai vista brutta? Qui, la risposta di Antonio Ricci, è di quelle esplosive. In tutti i sensi. "Forse quando mi è arrivata una bomba sulla scrivania, credo fosse per una storia di truffe legata alle slot machine, ma è solo un sospetto - premette -. Eravamo ancora a Milano 2 e una segretaria mi portò un pacco, ma siccome sono un radicaletto scicchettino mi ha fatto schifo la carta in cui era confezionato - una roba da sfigatelli, violettina con dei fiorellini - così mi sono insospettito".

 

Come è andata a finire? È andata a finire che "fecero brillare la bomba oltre il lago dei Cigni, tremarono tutti i vetri. Certo se fosse stata una confezione di dolci esplodevo di sicuro", conclude un serafico Antonio Ricci. Già, perché per sua stessa ammissione i dolci sono l'unica cosa a cui non resiste.

 

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