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Sanremo, Tedua e il "blitz palestinese" sulla nave: cosa mostrano in diretta

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Morsa a tenaglia anti-Israele sulla finalissima di Sanremo. Il gesto più clamoroso pro-Palestina è quello che si verifica sulla nave Costa Smeralda, dalla quale si esibisce l'ospite Tedua

Intorno a mezzanotte il rapper prende il microfono e tra il pubblico che lo circonda, mentre il cantante intona "La vostra sicurezza non si trasformi in arroganza" (citazione del brano Malamente) alza alcuni cartelli "Stop genocidio", "Cessate il fuoco" e pure qualche bandiera della Palestina. Chiaro riferimento politico a quanto sta accadendo in Medio Oriente, "Complimenti a tutti i partecipanti", saluta Tedua prima che Amadeus lo congedasse richiamando il collegamento tv sul palco dell'Ariston per presentare Ghali. 

 

 

 

Altro giro, altra bordata pro-Gaza, perché il rapper milanese di origini tunisine si esibisce in gara con il brano Casa mia, chiama vicino a sé l'amico "alieno" RichCiolino e affida proprio al pupazzo animato il suo messaggio "Stop al genocidio", facendo finta che a suggerirlo sia stato appunto l'alieno. In platea la mamma di GHALI che esibisce il cartello "sei il mio vincitore amore della mamma". "Mi porterò per sempre questa esperienza indimenticabile" afferma saluta Ghali, mentre sui social la sinistra esulta per la sua provocazione. "Ha fatto cadere il governo con tre parole", esagera un fan.

 

 

 

Poco prima, era stato Mahmood a lanciare un altro messaggio simile. Dopo aver terminato l'esibizione di Tuta Gold, il rapper milanese di origini egiziane ha preso la parola: "Volevo ringraziare tutte le artiste e gli artisti che questa settimana ci hanno regalato la loro visione del mondo: viva le differenze, viva la libertà di pensiero sempre e comunque. 

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