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Otto e Mezzo, Italo Bocchino: "Perché Schlein è un pessimo leader politico"

Roberto Tortora
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Mettere d’accordo Italo Bocchino, direttore del Secolo d’Italia, e Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano è un’impresa che, suo malgrado, solo Elly Schlein, segretario del PD, poteva compiere. Il tutto si manifesta nello studio di Otto e Mezzo, il talk pre-serale di approfondimento politico di La7, condotto da Lilli Gruber. E stupisce tutti, infatti, la linea di pensiero sulla capacità politica della Schlein da parte dei due ospiti, con Bocchino che esordisce così: “Mi trovo d’accordo con quanto detto da Scanzi, penso che Elly Schlein sia in grande difficoltà, non ce la fa. Considero Elly Schlein un pessimo leader politico, però devo riconoscere che non si può discutere della persona dal punto di vista etico e morale”.

Quali sono, allora, le falle principali del suo operato? Bocchino la spiega così: “Non ha le spalle larghe per affrontare una situazione complessa come quella del Partito Democratico pieno, come disse lei, di cacicchi e capi bastone. In più è in difficoltà, perché ha accanto un alleato (Conte, ndr) che ha un solo obiettivo, quello di fare lui la prossima volta il candidato a presidente del Consiglio e quindi deve indebolirlo”. Strategia diversa, invece, quella del premier Meloni: “Quando sceglie, intelligentemente dal punto di vista politico, Elly Schlein come contraltare e si va al confronto Meloni-Schlein, lo fa perché il capo del PD è più debole. Conte si vede isolato – continua nell’analisi il direttore del Secolo d’Italai - e deve trovare il modo ogni volta per dar vita a dei distinguo, a volte anche contraddicendosi a quanto detto il giorno prima per far saltare il banco. Quindi, quando tu hai in coalizione l'alleato con cui dovresti andare a vincere le elezioni che ti mette in difficoltà tutti i giorni diventa difficile. Con le vicende di Bari e Torino, poi, viene meno il principio della superiorità morale della sinistra, declamato per decenni, tradendo anche il messaggio che Enrico Berlinguer aveva lasciato in eredità sulla questione morale. Ormai il partito (il PD, ndr) è in mano a signorotti del territorio che raccattano di tutto e succede quel che succede”. 

 


E a destra invece? Sempre Bocchino: “A destra non c'è questo problema, c'è una coalizione che esiste da trent'anni, discute perché non è una caserma, e gli indagati non vengono difesi tutti, devono essere difesi tutti, perché così dice la Costituzione. A meno che uno non sia indagato per stupro su bambini, per violenza sessuale, domestica, per mafia, camorra, anche per frode ai danni dello stato. Quelli vanno isolati svbito, ma è una cosa molto diversa, bisogna stare molto attenti”.

 

 

 

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